L’ex militante delle Brigate Rosse, in carcere da 34 anni, esordisce in letteratura con il thriller in ebook per Algama scritto dietro le sbarre: “L’altra faccia della Luna”. E in un’intervista esclusiva a Cronaca Vera racconta la sua vita. Eccola:
Il suo thriller d’esordio racconta di una Parigi nerissima e al centro di un complotto internazionale, dove uno spietato killer uccide simulando incidenti. La trama de “L’altra faccia della Luna”, un ebook edito da Algama, sembra quella di un romanzo del miglior Clive Cussler, tra mercenari, agenti deviati della Cia e senzatetto dal passato oscuro. Invece si tratta dello straordinario esordio letterario di Marcello Ghiringhelli, 75 anni, ex legionario ed ex militante delle BR, in carcere da 34 anni, salvo una breve parentesi, per effetto dell’arresto nell’inchiesta, del 2007, sulle Nuove Brigate Rosse. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
Quando ha cominciato a pensare di scrivere un romanzo? Quanti ne ha scritti?
«Ho cominciato a scrivere nel 1996. E’ stato un momento particolare, perché è stato quando avevo deciso di fare un passo indietro rispetto alla militanza. Non ho mai pensato di dissociarmi o tantomeno di “pentirmi”: il mio passo indietro è stato determinato dal fatto che non esistevano più le condizioni oggettive per proseguire una lotta, anche in carcere. Se volete, è l’ammissione di una sconfitta storica e anche una forma di autocritica. Così, per impiegare il tempo della detenzione in modo positivo, ho cominciato a scrivere – io sono sempre stato un lettore avido, soprattutto di romanzi polizieschi e d’avventura. Ho iniziato a scrivere sostanzialmente per me stesso, senza nessuna ambizione. Poi però ho dato da leggere i miei lavori a compagni di pena e a amici e volontari. Sono stati loro a spingermi a continuare e anche a provare a migliorare con l’aiuto di chi la sapeva più lunga di me. Io, di mio, ho solo la licenza elementare. A oggi, ho scritto – in varie forme di elaborazione – una quindicina circa di romanzi».
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L’AUTORE
Marcello Ghiringhelli, 75 anni, ex legionario ed ex militante delle Brigate Rosse, è in prigione, salvo una breve parentesi, da 34 anni. Di se stesso ha detto: «Secondo me, non ho virtù ma solo difetti. E, in ogni caso, non sono io a poter dire chi sono, ma gli altri, quelli che mi conoscono. Credo francamente nella bontà dell’essere umano e sono convinto che prima o poi questa avrà il sopravvento sugli interessi particolari. Sono sopravvissuto perché mi è rimasta la stessa curiosità di quand’ero ragazzo».