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Non è una bella Juventus, ma per il momento vince anche se non convince

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Sì senza dubbio, la Juventus edizione 2016 – 2017, nonostante il meritato primato in classifica e, rispetto all’anno scorso … una partenza a razzo, rispetto ai precedenti formati è una versione meno brillante, meno convincente e meno avvolgente.

Tuttavia chi vince ha sempre ragione, ergo applausi per Massimiliano Allegri, trainer minimalista ma vincente che, mai come quest’anno ricorre e ricorrerà al turn over.

Ora in campionato, la concorrenza, sin qui, con Roma, Napoli e Inter alle prese con vari e diversi problemi consente sonni tranquilli ai bianconeri, ma una revisione alla macchina da gioco juventina, aspettando il calciomercato di riparazione, se non è urgente, quantomeno è auspicabile, in particolare in prospettiva europea. No?

Aspettando l’inserimento del recuperato Marchisio, recupero fondamentale questo per il centrocampo della Vecchia Signora, il compartimento allo stato attuale meno convincente della rosa, molto, se non tanto della futura serenità degli Allegri Boys dipenderà dal comportamento in Champions League, competizione questa che rischia di diventare la pesante ossessione all’ombra della Mole. Dite di no?

Così nel turno settimanale al cospetto del Lione, Higuain (il dualismo non giova a lui, ma turba Mandzukic) e soci non avranno tante alternative e saranno chiamati a un solo risultato: la vittoria. E le prestazioni convincenti, spesso passano da un giuoco positivo e magari adottare un 4 – 3 – 3 schierando la seguente formazione: Buffon, Alves, Sandro, Marchisio, Benatia, Bonucci, Khedira, Pjanic, Higuain, Dybala, Pjaca, beh potrebbe risolvere l’attuale, ma pur vincente, torpore tattico.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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