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Il direttore sportivo Giuntoli e mister (quando non piange) Sarri: l’oro di Napoli

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Arkadiusz Milik, centravanti polacco calcisticamente esploso nell’Ajax, laddove per la cronaca, in epoche diverse, attaccanti del calibro di Ibrahimovic, Suarez e Van Basten sono esplosi, in questo momento sta facendo le fortune del Napule ove, l’estate scorsa, tra l’indifferenza generale era arrivato per sostituire un certo Gonzalo Higuain.

E … a volerlo fortemente al Napoli, dopo che l’anno scorso l’Inter lo aveva scartato, ecco è stato il diesse partenopeo Giuntoli, professionista capace, poco mediatico, ma gran lavoratore e profondo conoscitore della materia per la quale (o nella) eccelle. Bravo Giuntoli quindi, e bravissimo, quando non piange è uno dei migliori allenatori sulla piazza, trainer Sarri, artigiano della panchina che sa il fatto suo e che forse meritava di … arrivare prima in una grande piazza.

Sì perché Sarri sa valorizzare, attraverso il suo gioco, i vari centravanti che periodicamente allena, ma deve assolutamente evitare di cadere, ahimè aspetto caratteriale spesso predominante, di piangere all’eccesso, trasformandosi in “Signor Piangerò” e lamentandosi di tutto, tanto e tutti. No?

Per intenderci, se e allorquando Sarri cade nella tentazione del …  continuo “dolce lamento”, ecco crea, direttamente o meno, alibi nei suoi stessi calciatori, getta al vento energia preziosa e perde concentrazione. Non a caso, nel febbraio scorso, al decisivo big match con la Juventus, il Napoli arrivò spompo, molle, intimorito, disturbato da polemiche interne, stremato e … perse partita e scudetto.

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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