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Inter così non va: basta far figure in giro per il mondo. E … mister de Boer, mah!

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Perdere in casa, per 2 reti a 0, dinanzi ai modestissimi (per carità senza offesa per nessuno) israeliani dell’Hapoel, con una prestazione bruttissima, inguardabile senza gioco, cuore e grinta proprio non va.

Quindi, cara Inter sveglia e ricorda che il mondo, la storia e i tifosi ti guardano, ergo domenica, dinanzi alla Juventus, a San Siro (si giocherà alle 18) servirà la partita perfetta, altrimenti per mister Frank de Boer (voto 4 pare un oggetto misterioso capitato, per caso, sulla pesante, problematica, ingombrante panchina nerazzurra, ndr) il futuro potrebbe tingersi, improvvisamente, ma non troppo di nero.

Sì perché il trainer olandese, arrivato in fretta e furia, grave errore questo della società che se voleva licenziare Mancini (per la cronaca molto meglio del suo predecessore), ecco doveva farlo … nello scorso giugno, sin qui non si è ancora calato nella parte. E de Boer, col direttore sportivo Ausilio (dovrebbe restare per lui è in arrivo il rinnovo) proprio non si prende, col primo che udite, udite, sottotraccia avrebbe già contattato, o meglio, preallarmato Cesare Prandelli fu Claudio. Questo perché il sogno mostruosamente proibito Simeone, almeno sino al 2018, salvo colpi di scena restare sulla sponda Atletico biancorossa di Madrid.

Tanto, se non tutto quindi dipende dall’esito di Inter – Juventus: occhi da tigre vecchia Inter che prima di un grandioso futuro serve vivere un radioso presente. No?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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