Sulla carta, il professionista Marco Fassone, poco importa se simpatizza o simpatizzava per la Juve, pazienza se ha lavorato per l’Inter che alla fine contano le capacità, e Fassone è capacissimo, quindi … tornando al nostro esordio, beh ha tutti i requisiti per ridisegnare il nuovo Milan che verrà e diventarne il general manager.
E sin qui, l’ex dirigente di Juventus, Napoli e Inter, ecco sulla sponda rossonera dei Navigli meneghini non ha sbagliato nulla: Mirabelli, il direttore sportivo scelto per fare il nuovo mercato milanista, per intenderci è un addetto ai lavori sublime e bravissimo.
Purtroppo per lui (il diretto interessato), dalle parti del Portello, laddove è ubicato il quartier generale del Diavolo, poteri più o meno forti, ex calciatori che gradirebbero un posto al solo nel nuovo corso dirigenziale cinese, tifosi sinceri o manipolati, vedove del ragionier (juventino pure lui prima di convertirsi sulla via di Arcore) Galliani e venti di fronda, in parecchi gli remano (al bravo ma poco mediatico Fassone, ndr) contro determinati a complicargli maledettamente la vita. E continueranno, gufando, a remare nel senso contrario a quello pensato dal nuovo deus ex machina in pectore. Questo è poco, ma sicuro.
Ed è un vero peccato, perché cresciuto all’ombra di sua maestà Luciano Moggi (col cuore Toro Granata Giraudo al suo fianco), il buon Marco Fassone, per intenderci nel 2006 alla Juve in ricostruzione post Calciopoli, indubbiamente meritava maggior considerazione, lasciato in pace e se gli consentiranno di lavorare, certamente con un pizzico di fortuna saprà regalare, nel medio periodo, soddisfazioni ai veri milanisti.
Dulcis in fundo, quanti parlano senza sapere, prima di sparare sentenze farebbero meglio a sapere che comunque alla Juve e al Napoli Fassone ha lavorato bene e che all’Inter, tanto malaccio … non aveva poi fatto.
Stefano Mauri