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Totti il fuoriclasse che accende il calcio e che l’ex Ct Conte doveva chiamare

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Francesco Totti, leggendario Capitano (iniziale maiuscola doverosa) della Roma e, soprattutto, autentico, sempreverde, energetico (nel senso che accende di energia e luce luminosa ogni cosa che fa), Magico quanto la Magica (Roma), e fantastico fuoriclasse di questo football postromantico e moderno, domenica, sotto il diluvio ha salvato la sua squadra facendo tornare il sole, dopo il diluvio, sullo stadio Olimpico.

Sì, questo Totti è assolutamente una ginestra luminosa in quel deserto grigio e desolante che è il calcio italico.

E l’ex commissario tecnico della nazionale Antonio Conte, agli ultimi Europei di calcio tenutosi, tra giugno e luglio in Francia, ecco, il Pupone, questo Pupone che si alza dalla panchina, entra in campo e, proprio come contro la Samp, accendendo la squadra, cambia la partita in positivo, doveva convocarlo. No?

Dato a Francesco, ciò che è di Totti, va elogiato, pure il comportamento del trainer giallorosso (oggi uno dei migliori tecnici in attività in Italia) Luciano Spalletti il quale, saggiamente dosando il minutaggio del Capitan Leggenda (un pochino come avrebbe potuto fare Conte, ndr), probabilmente gli sta allungando la carriera. Col senno di poi, l’unico neo della gestione Spalletti è che … nel doppio match europeo, valevole per la Champions dinanzi al Porto, e gettato, dai Lupacchiotti alle ortiche malamente, forse Totti meritava maggiore considerazione. Dite di no?

Ma questo rimane tuttavia un discorso complicato e complesso che per ritornare a vincere qualcosa che conti sul serio, più dei giocatori motivati, al team romanista serve una società presente, vicina, sul pezzo e partecipe.

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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