E’ stato recentemente pubblicato dalle Edizioni Acheron Medical Noir la nuova raccolta di racconti (volume acquistabile al momento in ebook ma in attesa di una prossima versione cartacea), firmata da due volti noti del panorama letterario horror e coppia sempre più consolidata del mondo editoriale, Danilo Arona e Edoardo Rosati (ai quali, oltre ai buoni risultati nel mondo della scrittura, va anche attribuita parte del meritato successo ottenuto dal Piccolo Festival della Paura tenutosi lo scorso agosto a Porto Potenza Picena). Come recita il titolo, i cinque racconti che compongono l’antologia sono legati dal tema della medicina, un campo con il quale i due autori si sono spesso confrontati (come nel caso del romanzo La croce sulla labbra, pubblicato nella doppia edizione, quella da edicola nella colla Segretissimo Mondadori, e il tomo in diffusione libraria di Anordest Editore).
Una coppia sui generis, Arona e Rosati, visto che nell’affrontare il tema “medicina” il due autori partono da presupposti culturali all’apparenza molto diversi. Laurea in filosofia, per Danilo Arona, un occhio preciso nel misurare le dimensioni di mondi paralleli, quarant’anni di vita trascorsi nel suo antro di erborista alessandrino e maestro della narrativa horror. Di altra estrazione Edoardo Rosati, laureato in medicina, giornalista specializzato in divulgazione medico scientifica, redattore de Il Corriere della Salute e collaboratore del settimanale Oggi. Due storie personali all’apparenza dissonanti ma che possono ricongiungersi in un unico obiettivo soprattutto se si considera che l’evoluzione estrema della ricerca scientifica può spingere a superare le colonne d’Ercole del mondo paranormale. Se la scienza medica arriva a scivolare sul filo dell’incubo fino ad esplorarlo, la verità può assumere una differente dimensione da quella cui siamo abituati con la razionalità per riaffiorare con le certezze incrinate e oppressa dai dubbi più prepotenti.
Sono cinque i racconti proposti dai due autori, storie in cui si svela un mondo parallelo, dove la realtà tangibile sfuma tra la sua identità conosciuta e l’allucinazione. O solo turbamento emotivo portato all’estremo da un medico che agisce su un paziente? o da un paziente che si sente ostaggio di chi prende pieno possesso del suo corpo? come nel caso di Paziente Zero a firma Rosati. Senza scordare l’eterno conflitto scienza fede (leggi Vit-Amen sempre a firma Rosati) o la capacità di dare corpo alla repulsione, elemento comune sia del mondo horror ma anche dell’universo umano, della corporeità fisica quando si fa malata e il male va inciso non solo in termini psicologici ma anche bisturi alla mano. E questo è il caso del lungo racconto di Arona La finestra dell’ombelico sul cortile del reale
Il lavoro della premiata ditta non delude e si presenta capace di nutrire e rafforzare le radici letterarie del genere horror che, come sostiene in prefazione il curatore dell’antologia Mario Giuslandi, “sono indubbiamente assai tenui, perché in qualche modo estranee alla nostra cultura”.
Grandissimo Angelo! Grazie di cuore, amico mio! 🙂