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La solita Juve poco arrapante ma vincente, un brodino per de Boer e super Milik

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La Juventus? Aspettando Higuain, Pjanic e Pjaca è la solita squadra dell’anno scorso: cioè una compagine poco frizzante, minimalista, ma vincente che giuoca a memoria il suo consolidato, redditizio 3-5-2. Occhio però a sottovalutare la cessione, giusta ma da compensare al meglio di Pogba: che l’assenza del francese, soprattutto in chiave europea, beh potrebbe pesare. Ergo Marotta e il suo braccio destro Paratici, il Paul, archiviato il non colpo Matiudi, devono sostituirlo al meglio: in interdizione, possesso e rilancio, il centrocampista tornato al Manchester era il top. Chi ha orecchie per intendere. Intenda, ma forse, pure Zaza andrebbe sostituito con un altro attaccante. Non trovate?

Il Napule, non senza fatica si impone sul Milan per 4 reti a 2, in gran spolvero il nuovo acquisto Milik e il solito Calejon, autori entrambi di una doppietta.

A proposito, pescando dal mazzo Milk, neoacquisto polacco arrivato dall’Ajax, il presidentissimo De Laurentiis e il suo direttore sportivo Giuntoli hanno fatto un bel colpaccio in prospettiva: pagato non eccessivamente, il centravanti polacco, tra un anno o due, in caso di cessione, potrebbe far … guadagnare parecchio assai quel volpone di Aurelione. No?

L’Inter? Mister de Boer, cornuto e ferito al debutto, pare aver capito come girano le cose in Italia, ma il suo rivisto 4-3-3, dinanzi al Palermo, col nuovo management nerazzurro schierato, ecco ha fruttato solo un pareggio grazie al ritrovato, con la moglie Wanda che non parla più tra l’altro, Icardi. Nota a margine: Candreva (in forma che una volta entrata ha acceso il match) andava inserito prima. Concordate?

Stefano Mauri

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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