A distanza di settanta anni dalla fine della seconda guerra mondiale il fascino sinistro di Adolf Hitler non cessa di ammaliare così come la sua tuttora misteriosa fine. Un nuovo libro sostiene che fuggì in Sudamerica, proprio come un thriller di Enzo Caniatti
Nella foto, Hitler tra Hess e Goering: il fascino sinistro del Terzo Reich. Perché ottenne tanto consenso, resta uno dei misteri tuttora irrisolti.
Di Enzo Caniatti
Adolf Hitler, l’uomo che in vita fece del culto della personalità una delle sue più insidiose e sofisticate armi, sarebbe senz’altro compiaciuto di sapere quanti a distanza di settanta anni dalla sua presunta morte continuino a scavare e a fare supposizioni sulla sua scomparsa. La letteratura al riguardo si arricchisce continuamente di nuovi saggi e romanzi. L’ultimo in ordine di tempo è un saggio romanzato dello storico Abel Basti Hitler in Exile.
Secondo Basti, il dittatore fuggì dal bunker di Berlino, dove lasciò un sosia, attraverso un tunnel. Raggiunse l’aeroporto Templhof dove salì sul prototipo segreto di un elicottero con il quale volò in Spagna o alle Canarie. Qui lo attendeva un sottomarino di ultima generazione che gli permise di arrivare in Argentina, per poi trasferirsi in Paraguay sotto la protezione del dittatore filo tedesco e filo nazista Alfredo Stroessner. È qui che Hitler morì il 3 febbraio 1971.
Basti avrebbe scoperto tutto ciò scavando negli archivi desecretati dell’FBI, trovando un documento datato 4 settembre 1944 in cui si dice: «L’Argentina ha optato per il silenzio nonostante le accuse di essere diventata la destinazione di Hitler, raggiunta dopo aver volato da Berlino per 7.375 miglia su un aereo costruito specificatamente a questo proposito, o come passeggero di un sottomarino».
Lo storico sostiene altresì che ci fosse un accordo tra Argentina, Paraguay e Stati Uniti affinché Hitler scappasse e non cadesse nelle mani dell’Unione Sovietica. Famiglie facoltose lo avrebbero aiutato e furono responsabili dell’organizzazione del suo funerale. Il dittatore venne seppellito in un bunker sotterraneo che ora è un elegante hotel nella città di Asunciòn. Basti racconta anche che nel 1973, l’entrata al bunker fu sigillata e 40 persone diedero l’ultimo saluto a Hitler. La cerimonia fu ammessa da un presente, il brasiliano Fernando Nogueira de Araujo. Non basta, anche Eva Braun avrebbe raggiunto il Sudamerica.Visse nella città di Bariloche, poi a Buenos Aires, almeno fino a 90 anni, dopodiché si sono perse le sue tracce.
I LIBRI DI ENZO CANIATTI
Il signor Wolf, il thriller sulla fuga di HitlerMadame Gestapo, il serial sui bordelli della Gestapo
IL THRILLER SULLA FUGA DI HITLER
Ad aprile è uscito un thriller in ebook di Enzo Caniatti, Il signor Wolf, che ipotizza invece la fuga di Hitler attraverso il porto di Genova. Un romanzo, certo: ma è sicuro che la cosiddetta via dei Ratti consentì a Odessa di far fuggire i gerarchi nazisti grazie ai documenti della Croce Rossa e ad alcuni personaggi del Vaticano. D’altra parte, romanzi a parte, è anche sicuro che il famigerato cranio di Hitler conservato dai sovietici fosse un falso, come hanno documentato i test del dna. Autore di diversi saggi sul nazismo (e di molte storie vere e romanzate sul periodo, come il serial sui bordelli nazisti a Parigi che coprivano centri di spionaggio) Caniatti ha affrontato su Fronte del Blog tutti i dettagli sulle ultime ore a Berlino prima della caduta, mostrando quanto sia difficile indagare sul presunto suicidio dell’uomo più odiato del mondo.