Occupati aeroporto, polizia, e partito di governo. E l’annuncio: “Abbiamo il potere. Ristabiliremo democrazia e libertà”. Ma quattro ore dopo il golpe fallisce. I militari arrestati sarebbero 400
Una notte di fuoco in Turchia, vittima di un golpe, rovesciato poche ore più tardi. I militari sono saliti temporaneamente al potere dopo aver occupato aeroporto, partito di governo e polizia. Social fuori uso per diversi minuti. Poi su Twitter ecco i video che mostrano gli F16 su Ankara e i carri armati in città. Chiusi i ponti sul Bosforo. Binali Yildirim, premier turco spodestato, dice: «Le nostre forze useranno la forza contro la forza».
Ci sono conflitti a fuoco con la polizia. Diciassette agenti muoiono sul campo. Ancora Yildirim: «Faremo tutto il possibile perché prevalga la democrazia. Il colpo di Stato non riuscirà e i responsabili saranno puniti».
Erdogan viene messo al sicuro. Prova a fuggire in aereo in Germania, ma gli viene negato l’atterraggio, secondo quanto affermano le tv americane. Perché, non si sa. Su Facetime, collegato alla Cnn turca, afferma: «Sono ancora il presidente della Turchia, resistete». E poi fa un provvidenziale appello al suo Paese: «Scendete in piazza». E la gente lo ascolta, buttandosi contro i carriarmati.
Il sindaco di Ankara aveva invece chiesto a tutti di non uscire di casa. Mentre alla tv di Stato lo Stato Maggiore delle forze armate annuncia di aver preso il potere e che presto sarà emanata una nuova costituzione, dato che il governo spodestato avrebbe violato «le leggi di uno Stato laico e democratico», la rivolta sulle strade prosegue.
I golpisti assaltano la sede della polizia a Istanbul. Si spara nei cieli e non solo. Una bomba viene scagliata sulla sede del Parlamento. I militari insorti giurano che manterranno lo stato di diritto e le relazioni internazionali. Come se questo bastasse a legittimarli.
Di fatto, in quattro ore, grazie alla fondamentale rivolta della popolazione, il golpe fallisce. Alle due di notte il pericolo viene considerato passato. Con il premier turco Binali Yildrim che dichiara: «La situazione è largamente sotto controllo».
Erdogan torna a Istanbul, salutato da una folla festosa: «Sono accanto al mio popolo, non me ne vado da nessuna parte».
Un’ora e mezza più tardi, le 3 e 30 ore italiane, la conferenza stampa: «All’interno delle forze armate purtroppo c’era un gruppo di persone che non ha potuto ammettere l’unità della nostra nazione e che si è organizzato in uno stato parallelo. Si tratta di un processo che dura da oltre 40 anni, sono riusciti a organizzarsi anche all’interno delle nostre forze armate».
Ora c’è da capire più a fondo quanto accaduto. Sarebbero almeno 400 i militari golpisti arrestati.
Alla Cnn turca Erdogan aveva accusato del colpo di Stato l’ideologo islamista e predicatore Fetullah Gulen, un suo viscerale nemico in esilio volontario negli Stati Uniti dal 1999, dove sarebbe a capo di un gruppo economico da 20 miliardi di dollari.
VIDEO DEI CARRI ARMATI AD ANKARA
People cheering the military. #Turkey pic.twitter.com/8jgIpr9oli
— neontaster (@neontaster) 15 luglio 2016
ANCORA CARRI ARMATI
Tanks rolling through the streets in #Istanbul, #Turkey!#MilitaryCoup #TurkishCoup pic.twitter.com/SdGxjRI8Hc
— Aliee. ❣ علینہ (@Anmol_Aleena) 15 luglio 2016
GLI AEREI SU ANKARA
VIDEO: Alleged footage of helicopter opening fire in #Turkey. – @Havrekhshaetapic.twitter.com/CdLLql5cvD
— Conflict News (@Conflicts) 15 luglio 2016
F16 flying over a traffic jam in Ankara #Turkey pic.twitter.com/mb44901rrv
— 15MBcn_int (@15MBcn_int) 15 luglio 2016