Visionario, pragmatico, vincente, generoso, splendido, meraviglioso: questo e tanto altro ancora è stato, calcisticamente parlando, il Cavalier Silvio Berlusconi, calciofilo lungimirante che dal 1985 a oggi, di fatto, ha scritto, dando input incisivi, la storia del Mila: club entrato nella leggenda internazionale grazie, proprio all’avvento, alla presidenza, del Presidentissimo.
E adesso cosa succederà al team rossonero? Allora la cordata cinese rappresentata dall’advisor italo americano Salvatore Galatioto, e dal referente Nicholas Gancikoff, a Fininvest, per l’acquisto dell’80% delle quote milaniste verserà 450 milioni circa, cui bisogna aggiungere l’assorbimento di 200 milioni di debiti e i 400 in conto capitale in varie tranche per arrivare quindi a 1,1 miliardi. Gesto d’amore appassionato, Berlusconi ha chiesto che una parte dell’esborso, su per giù 400 milioni (merito dell’importanza globale e del peso mondiale – potenziale del Milan), nel giro di due, tre anni finisca nelle casse sociali della squadra con sede al Portello, per la gestione del club. Adriano Galliani, presumibilmente rimarrà vicepresidente con deleghe alla politica sportiva e all’area tecnica, certamente inoltre, l’avvento dei cinesi, come nel caso dei cugini interisti, aprirà al sodalizio caro, tra gli altri, al governatore della Lombardia Roberto Maroni, nuove opportunità commerciali. Dal canto loro, Galliani dietro la scrivania, mister Vincenzo Montella sul campo, ecco proveranno subito a ridare credibilità a una nobile decaduta, ma con tanta voglia di ripartire, del football internazionalpopolare.
Arrivato, tanti anni fa, al timone societario del Milan per inseguire un sogno, Berlusconi in tutti questi anni ha vinto, plasmato campioni, lanciato allenatori, ottenuto consensi mondiali e, a modo suo, ecco ha cambiato il calcio italiano. A lui va il grazie di tutti gli sportivi. Mancherà il Cavaliere di Arcore ai calciofili? Lo scopriremo vivendo.
Stefano Mauri