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Senza il Ct Conte l’azzurro forse sarà meno intenso, ma Ventura sarà libidine

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Alzi la mano chi, alla vigilia di Euro 2016, avrebbe scommesso un euro sul fatto che l’Italia sarebbe approdata ai quarti di finale, perdendo, solo ai rigori, contro la favoritissima, campione del mondo (vincerà pure l’Europeo?) Germania, la ghiotta occasione di approdare in semifinale.

Sì perché se siamo veramente onesti, in tanti, sottoscritto compreso, ecco … si aspettavano che la nazionale italiana, male assemblata con quelle convocazioni strampalate del ct con la testa già al Chelsea, tornasse a casa, cornuta, maltrattata, mazziata, ferita, sofferente e devastata subito, al termine del girone eliminatorio. Magari dopo Ko pesanti subiti dinanzi al Belgio e alla Svezia. No?

Invece, gli azzurri, motivati a dovere da sua immensità Antonio Conte (valore aggiunto), in terra francese hanno superato, insieme alle aspettative loro stessi e, con un pizzico di fortuna in più, ora magari saremmo qui a parlare del nuovo big match coi cugini francesi.

Quella dei rigori, tra le altre cose al netto di certi ragionamenti,è una lotteria spietata, al termine della quale o si vince, oppure si perde, ergo crocifiggere, sport questo nel quale noi opportunisti italianucci eccelliamo, per carità i pur leggeri, maldestri e poco concentrati Zaza e Pellè, coloro i quali hanno cappellato i rispettivi penalty calciandoli maluccio, ecco non porta da nessuna parte. Ciascuno tuttavia faccia quel che crede.

Cosa succederà adesso? Allora, mister Ventura sa il fatto suo, conosce la materia e non si farà trovare impreparato affrontando, a modo suo, il post Conte. Probabilmente avremo una nazionale meno intensa, non per questo comunque meno densa, sensualfrizzante e caparbia di quella ammirata sino a sabato scorso 2 luglio.

Ciò detto l’ex trainer del Torino, ripeto professionista capace uno che allena con e per libidine, ecco non avrà un compitino facilissimo perché di fenomeni in giro non se ne vedono, anche se facce nuove o rilanci illustri, gente per intenderci tipo Marchisio, Verratti, Perin, Pavoletti, Belotti, Sensi, Lapadula, Romagnoli, Ferrari e Bonaventura, beh alla causa non guasteranno. Deve insomma ricostruire una squadra il nuovo selezionatore, ma forse, stavolta il gruppo c’è, non a caso, quel volpone di mister Low, la Germania contro l’Italia, ai recentissimi e maledetti quarti di finale l’ha schierata, letteralmente, temendola a specchio. E noi su queste pagine ve l’avevamo anticipato.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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