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Licenziare i ricchi manager senza grane, l’outplacement di Luigi Tartarelli

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Cosa succede all’interno di un’azienda se più dipendenti non vengono ritenuti più utili? Quasi sempre si mette in campo la cosiddetta procedura di outplacement con il coinvolgimento dei sindacati. In Italia però, il cacciatore di teste Luigi Tartarelli, si è inventato molti anni fa l’outplacement dei ricchi, ossia una particolare strategia per permettere ad un’impresa di liberarsi di un manager o di un dirigente senza sborsare buone uscite milionarie.

Il cacciatore di teste Luigi Tartarelli e l'outplacement
Il cacciatore di teste Luigi Tartarelli e l’outplacement

Missione segreta

In sostanza l’azienda chiama Tartarelli per allontanare di nasscosto una figura aziendale: il compito dell’head hunter sarà quello di avvicinarlo e senza rivelare il suo reale mandato indurlo ad accettare volontariamente la collocazione in un’altra azienda. Ce lo spiega lui stesso in questa intervista per Blasting News «È stato un imprenditore mio cliente a farmi venire questa idea – spiega Tartarelli  – mi disse: “lei ha inserito questo manager nello stabilimento, è passata la sua epoca e me lo deve portare via. Gli trovi un lavoro vicino a casa ed alla sua famiglia. Parliamo di un imprenditore di eccellenza e di fama internazionale. Non sapevo come avvicinare la persona interessata, mi sembrava quasi di fare un tradimento autorizzato all’azienda. Invece è andato tutto bene, ha accettato l’opportunità ed alla fine sono stati tutti contenti». L’azienda dunque ottiene il suo obiettivo evitando cause, sindacati o sit-in davanti all’azienda.

 Rispetto al cosiddetto outplacement che è una forma di allontanamento di massa e comunque con l’ausilio del sindacati, questa diversa strategia si basa su relazioni individuali tra Tartarelli e il candidato da “trattare” che possibilmente non deve mai scoprire la verità. Ed anche per questo il meccanismo si differenzia dall’outplacement classico dove invece i lavoratori vengono informati dall’inizio. «Mi presento come cacciatore di teste cercando di fare un’indagine di mercato per capire se le indicazioni avute dall’azienda corrispondono al profilo del candidato. Ho già delle idee su dove ricollocarlo. Bisogna agire su molle motivazionali, sui talenti inespressi della persona, desideri e sogni che aveva avuto da sempre e che non ha potuto realizzare. Sicuramente chi non comprende questa nobiltà mi critica per il tipo di lavoro che faccio. D’altra parte con questa crisi nessuno darebbe mai le dimissioni senza avere un altro lavoro».

Rischio e solitudine

Tra Tartarelli ed il candidato si crea un rapporto di enorme fiducia tanto che se la prima collocazione non risulta positiva è lo stesso cacciatore di teste a non abbandonare quella persona: «è un rischio che si condivide con il candidato, standogli vicino. Quando cambia lavoro, in questo frangente di vita, si trova solo in una nuova azienda che lo vuole valutare in un periodo di prova. Solo contro la sua famiglia perché è un rischio cambiare lavoro in momenti come questi. Si deve rassicurare la persona garantendogli la mia presenza nel caso le cose non andassero nel verso giusto. A volte è accaduto che in un’azienda ci siano stati dei problemi e così ho trovato altre collocazioni al candidato. C’è un rapporto di enorme fiducia alla base. Spesso li porto in aziende più grandi o più piccole di quella originaria, mai dello stesso livello. Al candidato bisogna far cogliere delle sfide. Tutti siamo degli sfidanti in fin dei conti».

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Fabio Frabetti

Giornalista professionista. Ha mosso i primi passi nelle tv locali toscane. Nel 2005 vince un casting per nuovi telecronisti di calcio organizzato da Sky Sport che gli permette di commentare circa 80 partite del campionato di Serie B dal 2008 al 2014. Per il primo quotidiano online Affari Italiani ha raccontato storie di giustizia e malagiustizia, drammi sociali, misteri irrisolti della cronaca italiana. Attualmente tratta queste tematiche per il settimanale Cronaca Vera. Continua le telecronache di calcio per Lega Pro Channel. Nel 2011 inizia la collaborazione con Web Radio Network

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