Quando ormai il pareggio pareva cosa fatta, uno 0 a 0 insipido, beh Eder il sornione (voto 7), colui il quale, complice un pessimo girone di ritorno con l’Inter (voto 3 a mister Mancini che lo impiegava fuori ruolo), ecco manco andava qualificato, trova il guizzo, regala 3 punti all’Italia (sempre più contiana) e gli Ottavi di finale in questi Europei sono cosa fatta.
Cosa è mancato stavolta alla nazionale italiana? Rispetto al debutto Parolo e De Rossi hanno avuto una giornata storta, così come timida ma comunque essenziale è apparsa la manovra di Giaccherini (non si è visto, ma si è sentito). Dal canto suo, l’attacco iniziale azzurro, Pellè in particolare, mai ha impensierito i corazzieri, tatticamente tuttavia abbordabili svedesi. Zaza? Ok non ha entusiasmato quando è stato chiamato in causa, ma la rete di Eder è una sua intuizione, in fondo, ergo Chapeau. O no?
Forse il Ct Conte (voto 8) avrebbe dovuto intervenire, sin dai primi minuti, con un cambio ad hoc (Thiago Motta ?) per sostituire un De Rossi non in palla e irrobustire così un centrocampo eccessivamente corto e schiacciato. Gli esterni Candreva e Florenzi? Timorosi e rinunciatari pure loro, ma quel che conta sono i tre punti e la qualificazione in tasca. E’ a punteggio pieno quest’Italia, una squadra, contro Ibra (voto 5 a lui e 4 alla Svezia) apparsa ansiosa, impacciata, stanca e sofferente, ma saper soffrire senza subire è un’arte, così i Conte Boys, grazie a un’interpretazione artistica, improntata, modellata sulla mentalità del suo commissario tecnico, alla fine possono considerare raggiunto l’obiettivo. A proposito: la difesa azzurra – juventina mai è stata impensierita: due partite fatte … 0 gol subiti. Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini siete orgasmici!
Nota a margine: nella prima partita avevano segnato Giaccherini e Pellè, in questa Eder, vala a dire calciatori che non militano in nessun top club europeo, elementi non da prima pagina, giocatori forse a fine carriera, ma onesti soldati al servizio del loro mentore Conte. Sì sin qui Euro 2016 non è una competizione per stelle, ma bensì per gregari che vanno a mille. Soldatini che indubbiamente non entusiasmeranno i palati fini, ma sanno regalare stupende emozioni. Bravo Conte dunque a credere in loro lui che in campo era un superbo portatore d’acqua, lui che in panchina si è scoperto un Mister assolutamente vincente da Top Club.
Stefano Mauri