In questa società dove l’esistenza si allunga e si può continuare a creare e a inventarsi nuovi obiettivi a qualsiasi età, il nome della band chiamata “Seconda Vita” è quanto mai emblematico. In effetti i due ispiratori, Umberto Longoni e Tony Dresti, non sono anagraficamente verdi: ma continuano a esserlo nei sogni ed entrambi stanno cogliendo un’altra occasione nella musica ( ecco perché “Seconda Vita”) dopo lontani trascorsi discografici abbastanza importanti.
Il primo, Umberto Longoni, voce e chitarra oltre che autore della maggior parte dei pezzi della band, da giovanissimo ha realizzato varie cose interessanti in ambito musicale, collaborando a lungo con Daniele Pace ( noto per avere firmato con Panzeri e Pilat moltissime canzoni di successo). Inoltre, sotto contratto con la Suvini Zerbini del gruppo Sugar, ha scritto una canzone di Gigliola Cinguetti ( “Artista e vagabondo”) che ha girato il mondo. Il secondo, Tony Dresti, ex bassista live di Battiato, eseguì le parti di “L’era del cinghiale bianco”, “Patriots to arms” e “La voce del padrone”.
Con l’orchestra di Rinaldo Prandoni incise il 45 giri “Il cuore brucia” oltre ad avere avuto molte altre esperienze artistiche di alto livello. Dunque i “Seconda Vita”, completati dal batterista Marco Marziliano, oggi propongono soltanto loro pezzi inediti e originali da “cantautore” e quindi qualcosa di assolutamente diverso dal “solito”. Ebbene, in breve tempo si sono imposti all’attenzione calcando recentemente e con lusinghiero successo il palcoscenico del Teatro Manzoni di Milano nell’ambito dello spettacolo Manzoni Derby, con Luisa Corna e noti cabarettisti. Successivamente sono stati apprezzati in una serata di “Che Musica a Milano”, cui ha partecipato anche Alberto Radius, presso la Trattoria Arlati, storico locale della musica milanese. Ora i Seconda Vita, mentre continuano il loro volo, sperano di sollecitare l’interesse della discografia nel loro progetto musicale.
https://www.youtube.com/watch?v=a6RBgjJfPvs