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L’Italia di Conte, Pellè, Bonucci e Giaccherini inizia col botto: Belgio Ko

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Ci ha pensato quindi Giaccherini (voto 8), pupillo del Ct Antonio Conte sin dai comuni trascorsi juventini, e … quando la Juventus lo cedette in Inghilterra, l’allora trainer bianconero s’infuriò con la società e il general manager Beppe Marotta, grazie a una rete a rompere il ghiaccio, regalando, alla nazionale, la preziosissima rete del vantaggio nell’esordio col temibile Belgio. Poi Pellè ha raddoppiato.

E’ quindi un’Italia minimalista, operaia e caparbia con calciatori tenaci e mai domi tipo Giaccherini (che l’ex Ct Prandelli, sbagliando due anni fa non porto’ al Mondiale in Brasile), per fare un nome, come simbolo, quella che ha iniziato, nel migliore dei modi, la sua avventura. E adesso la Svezia di Ibrahimovic  da affrontare venerdì alle ore 15, beh fa meno paura, ma guai ad abbassare la guardia.  Con l’autore della prima rete, abile in fase difensiva e in quella offensiva,  dinanzi ai Diavoli Rossi belgi hanno brillato l’immenso, sublime, in versione playmaker difensore Bonucci (10 e lode), ma pure  Pellè schierato titolare al posto di Zaza, merita un’ampia sufficienza: la rete della sicurezza è sua, anche se, ecco prima del gol non aveva brillato.

E Antonio Conte? Il suo 3-5-2 d’ispirazione juventina ha avuto la meglio sul più fashion e modaiolo Belgio, quindi il condottiero tattico, bravo sin qui a fare gruppo e squadra merita un bellissmo 8. Brava Italia, avanti così.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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