La Totteide prosegue, con un Totti, che magari non corre più come una volta e gioca, suo malgrado, part time, ma che rimane sempre Immenso: nel match infrasettimanale di campionato all’Olimpico, mister Spalletti lo schiera all’86’ (l’ennesimo affronto?), con i giallorossi sottodi due reti a uno col Torino e … in pochi minuti, grazie a una zampata sublime e un rigore “purga” l’allenatore nemico e regala la Champions alla Magica.
E adesso cosa succederà, con un Capitano sempre Meravigliao e Meraviglioso, con il popolo giallorosso innamorato ai suoi piedi, con il trainer Luciano Spalletti fischiatissimo, all’ombra del Colosseo? E ancora … il presidente Pallotta, tra qualche mese, a giugno, rinnoverà il contratto al Pupone oppure lo lascerà libero? E il sergente tecnico Spalletti proseguirà a impiegare l’inesauribile fantasista col contagocce? Lo scopriremo vivendo, intanto la Capitale, più che per le imminenti elezioni amministrative è in fibrillazione per il futuro di Sua Immensità Francesco Totti, Imperatore romano che ha fatto la storia del football romanista (e di quello italiano).
Ciò detto e se alla fine, tra il fumantino Spalletti e il silente e incisivo Totti si provasse il compromesso di far giocare il Simbolo Romanista, magari (con l’avvallo della società) per altri 12 mesi, secondo necessità tecniche senza poi cadere nel tranello di rilasciare dichiarazioni birichine e polemiche? Più difficile a farsi, in una città tentatrice qual è Roma, che a dirsi; anche perché, sottotraccia, silenzioso e insidioso si cela un mistero. Quale? Se Francesco fosse il capro espiatorio, il pretesto del coach toscano che prende, a parole, assumendosene tutti i rischi del caso, di mira l’Idolo per attaccare il dolce sistema romano – romanista? Dulcis in fundo, stante la pochezza tecnica dell’Italia dell’ex Ct Antonio Conte, ecco … non meriterebbe una convocazione, all’imminente campionato d’Europa, l’illustre consorte della sensualmagica Ilary Blasi?In fondo inserito a partita in corso, bene inteso, in determinati frangenti farebbe la differenza. No?
Stefano Mauri