Sabato sera quindi un Milan ferito, malmesso, incerottato, intristito e precettato, nel senso che arriverà da un tosto ritiro di castigo – clausura, nonostante il momento cupo proverà a fermare la lanciata, gasata capolista Juventus. Osservato speciale della partitissima sarà proprio l’allenatore, comunque a tempo visto che a giugno dovrebbe andarsene, milanista Mihajlovic, il quale se la sua squadra dovesse perdere male, beh probabilmente sarà suo malgrado costretto a far subito le valigie per lasciare il posto al giovine tecnico rampante Christian Brocchi, pupillo del presidentissimo Silvio Berlusconi e, secondo i soliti bene informati, allenatore in pectore, nel senso che il futuro sarà suo (ed ha qualche chance di anticipare d’ufficio i tempi), eventualmente con un tutor del calibro di Walter Sabatini o Marcello Lippi. Fantacalcio? Lo scopriremo vivendo, ma la situazione in casa rossonera è decisamente magmatica, a tratti incandescente, ma le colpe non sono tutte, solo e sempre del condottiero tattico, nella fattispecie un vero malcapitato, di turno. E … anziché bruciare, sulla falsariga di quanto successo un anno fa a Pippo Inzaghi, Brocchi, forse sarebbe il caso di affidare la panca ad un professionista esperto e scafato del calibro di Roberto Donadoni. O no?
Stefano Mauri