Clamoroso al Meazza verrebbe da dire, con l’Inter che ha umiliato la Juventus sconfiggendola, nel match di ritorno di Coppa Italia, (mister Allegri mi consenta: il 4-4-2 non sa da fare e farsi con questa Juve, ndr) vincendo per 3 reti a 0. Ma l’impresa è stata solo sfiorata, visto che i bianconeri hanno poi vinto ai rigori conquistando la finalissima col Milan. Ironia della sorte, o fotografia della sin qui fallimentare stagione, all’Inter quindi, mercoledì scorso non è bastata la migliore prestazione degli ultimi 5 anni per … portare a casa un qualcosa.
Ebbene, ma dietro la netta vittoria dei nerazzurri sulla Vecchia Signora, cosa si nasconde, quale alchimia o algoritmo emotivo si cela? Allora, i soliti bene informati di cose interiste asseriscono con convinzione che, martedì scorso, quindi alla vigilia del Derby d’Italia, per un quarto d’ora, i calciatori da soli, il trainer Mancini e i suoi collaboratori esclusi, si siano chiusi nello spogliatoio della Pinetina per ascoltare le figure più carismatiche del gruppo che, appunto con carisma, hanno parlato all’anima dei compagni.
Dunque più dell’allenatore (e della tattica), alla fine è stato il pathos dei leader a smuovere il carattere del club caro al giornalista, scrittore, opinionista, attore, regista, blogger e presentatore Beppe Severgnini. A proposito, Icardi martedì nello spogliatoio avrebbe pronunziato parole importanti e pesanti, poi però con la Vecchia Signora non ha giocato. Ebbene, tra il Vate dell’autogestione emotiva interista e Mancini (valigie pronte?) è rottura definitiva? Lo scopriremo vivendo.
Stefano Mauri