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Manzo Mandzukic e il cuore non bastano, troppo forte il Bayern per la Juventus

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TORINO - 02/10/2011 CAMPIONATO DI CALCIO SERIE A - 2011 - 20112- INCONTRO TRA JUVENTUS - MILAN NELLA FOTO MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE MILAN FOTO GIUSEPPE MATTEINI (TM NEWS - INFOPHOTO) Citazione obbligatoria (TM NEWS - INFOPHOTO)

 

Il Bayern Monaco? Nonostante acciacchi e cerotti si è mostrato, almeno in questa prima real contesa, troppa roba per la Juventus di Max Allegri (voto 6,5) e il pareggio finale (2-2 spumeggiante), più che per meriti juventini (in Europa non si può regalare un tempo agli avversari giocando troppo corti e schiacciati in copertura, ndr), ecco è arrivato per il fisiologico calo fisico dei tedeschi.

Cosa manca alla Juve per essere davvero competitiva in campo europeo? Un playmaker a centrocampo, che Marchisio tale non è, un bomber assatanato che Manzo Mandzukic, pur tosto e macho (voto 7) avrebbe bisogno di una prolifica spalla, un difensore più sano dell’eterno acciaccato Caceres e meno timido di Rugani, dulcis in fundo un laterale basso destro in grado di far rifiatare spesso e volentieri il discontinuo Lichsteiner. E’ insomma e per concludere ancora da considerare un tabù irraggiungibile la Champions per la Vecchia Signora? Con queste premesse si, anche perché Torino, città aristocratica respira un’aria troppo vecchia, strana, magica (per certi versi) e nazionalista, calcisticamente parlando ovviamente, per primeggiare pure nel Vecchio Continente. No?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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