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Lo sfogo di Fabrizio Bracconeri: “Mio figlio autistico: ha 14 anni ed è come un neonato”

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L’ex dei Ragazzi della III C e commesso di Forum Fabrizio Bracconeri parla a Vanity Fair. E attacca le associazioni di volontariato e le istituzioni

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Fabrizio Bracconeri dice: “I finanziamenti dovrebbero andare direttamente alle famiglie. Le associazioni ci guadagnano”

Fabrizio Bracconeri, ex dei Ragazzi della III C e commesso di Forum, torna a parlare del più piccolo dei suoi quattro figli e della “vita da carcerato” che deve fare per seguirlo nella malattia.

COME SE AVESSE 10 GIORNI- L’attore ne discute con il settimanale Vanity Fair, al quale racconta come il suo Emanuele, di 14 anni, affetto da un ritardo psicomotorio e mentale e da autismo: “rimarrà per sempre un bambino appena nato”.

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BEVE COL BIBERON- Emanuele, racconta Fabrizio, beve solo dal biberon ed è impossibile fargli prendere un aereo, portarlo al ristorante o in un cinema. Deve stare sostanzialmente sempre sotto stretto controllo.

LASCIATI SOLI- Ma lo sfogo va oltre. In questa lotta si sente solo insieme a moglie e agli altri tre figli: “I primi che fuggono sono i parenti. E lo stesso vale per gli amici. Anche perché lasciare un bambino con queste problematiche a una persona non esperta è una responsabilità infinita”. Gli unici ad averlo aiutato sono stati quelli che gli hanno consentito di lavorare, come Mediaset.

ATTACCO ALLE ASSOCIAZIONI- Fabrizio è durissimo anche nei confronti delle istituzioni e delle associazioni che si occupano di casi come quello del figlio. “Prenda i finanziamenti. Dovrebbero essere distribuiti direttamente alle famiglie, anziché alle associazioni e cooperative. L’85-90% – spiega- di queste cooperative ci guadagnano, si tengono i soldi”.

FRECCIATA ALLA RAI- Ma non è finita. Racconta ancora l’attore al settimanale che in tv non c’è una vera attenzione ai problemi della gente: “In televisione interessa solo l’audience. Anzi mi sono sentito dire da quelli di La vita in diretta: “Se vai dalla D’Urso noi non ti chiamiamo più”.”

Edoardo Montolli per Oggi.it

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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