Si chiama Ivo Pignatti e ha 86 anni. Fino a qualche tempo fa gestiva ancora un’azienda che vendeva tessuti. Adesso passa le sue giornate in un casottino in piena campagna, dove riceve i molti visitatori che ogni giorno si recano alla sua fonte, per riempire taniche e bottiglie di acqua. Dicono che sia una fonte miracolosa e che faccia guarire da tante malattie e disturbi. Ivo si limita a scrollare la testa e dire: «Ma io non lo so cosa sia successo. E pensare che non vado neanche in chiesa». Sul terreno, che si trova alla frazione Bozzole, vicina al comune di Garlasco, sarebbe apparsa nel 1865 la Madonna a una pastorella sorda e muta che avrebbe recuperato il dono della parola.
Dagli anni ’70 però la famiglia Pignatti ha bevuto quest’acqua che sarebbe molto indicata per le dermatiti. Fino a quando Ivo qualche anno fa non ha deciso di raccontare la sua storia a un giornale locale. Nel giro di pochi giorni ha fatto il giro di tutta Italia, se ne sono occupati i telegiornali nazionali e la fonte miracolosa è stata invasa da migliaia di visitatori. Poi è caduto l’oblio che si riserva dopo qualche giorno ai casi da prima pagina, ma i visitatori continuano ad andarci. E Ivo a riceverli. Non vuole soldi. Solo qualche offerta che gli consente di pagare l’affitto del terreno. Per tutti c’è sempre un bicchiere di vino, una fetta di salame e un po’ di speranza.
I quaderni che sono a disposizioni di tutti si sono ormai riempiti di testimonianze di guarigioni. Donne che non potevano avere figli ora sono mamme, dermatiti e psoriasi che sono scomparse, persone un tempo affette da intolleranze a quasi tutti i cibi pasteggiano a pane e salame con Ivo e tanti altri disturbi guariti rappresentano il campionario di guarigioni che racconta Ivo Pignatti, che ogni giorno si dichiara sempre più meravigliato.
Questo successo a Garlasco non è piaciuto proprio a tutti _ «Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare il cattivo esempio», e anche per questo qualche anno fa chiesero a Ivo un campione delle acque e,dopo analisi medica, chiusero la fonte perché inquinata. Qualcuno si mise a ridere. Come se in tutta la Lomellina, zona dove i livelli di diossina, spesso superano quelli di Milano, l’unica acqua inquinata fosse quella della fonte delle Bozzole. Qualcun altro tra i visitatori, invece, reagì punto sul vivo. E pago un laboratorio privato per delle contro-analisi. Il risultato fu che l’acqua era nei parametri, la fonte è riaperta e i risultati delle analisi oggi sono all’ingresso su un enorme cartellone,di fianco alla statua della Madonna.