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Strage di Motta Visconti: ergastolo per Carlo Lissi

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Nonostante il rito abbreviato, Carlo Lissi, che sterminò la propria famiglia, non ha avuto sconti di pena: solo l’esclusione dall’isolamento

 

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Carlo Lissi è stato condannato all’ergastolo per aver sterminato la propria famiglia il 14 giugno 2014. Subito dopo, per crearsi un alibi, andò a vedere la partita Italia-Inghilterra esultando, come niente fosse, al gol di Mario Balotelli.

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IL PROCESSO- Al tribunale di Pavia l’uomo aveva chiesto il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Ma le aggravanti erano tali che è riuscito ad ottenere solo l’esclusione dell’isolamento. Anche la richiesta di perizia psichiatrica non gli è servita: capace di intendere e di volere.

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IL RISARCIMENTO- L’avvocato di parte civile Domenico Musicco, che rappresenta la mamma di Cristina, moglie trucidata da Lissi, ossia Giuseppina Redaelli, unica rimasta di quel nucleo famigliare, aveva chiesto una provvisionale di 500mila euro.

IL MOVENTE- Lissi avrebbe ucciso moglie e figli per iniziare una relazione con una collega, la quale, peraltro, lo aveva rifiutato.

LA STRAGE- La sera della strage Lissi fece l’amore con la compagna davanti alla tv in soggiorno, dopo aver messo a letto i bimbi. Quindi andò in cucina, prese un coltello e colpì la moglie a freddo sul divano. Infine salì di sopra e ammazzò Giulia e Gabriele. Provò a farsi un alibi andando a vedere la partita dagli amici e simulando una rapina finita male al ritorno. Ma fu presto scoperto e arrestato.

Edoardo Montolli per Oggi.it

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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