TI SPARO (Cicorivolta 2013)
Da poliziotto a Killer, a boss, a collaboratore di giustizia.
Un viaggio reale che parte dagli anni di piombo e si addentra nella guerra su al nord tra i clan organizzati di tutte le mafie.
La Trama
“Ero entrato nelle dinamiche criminali e nel gioco perverso del dare e avere. In poche parole: mi ero smarrito. Avevo sempre rispettato il lavoro dei miei colleghi , soprattutto dei tanti che lo facevano con passione e di cui ero veramente amico. Per non abbassare lo sguardo e per non schivare il loro, feci la mia scelta di campo, evitando di essere additato come traditore. Per questo, senza trovare scusanti, decisi di schierarmi apertamente. Milano, tra banditi, corruttori e faccendieri, straboccava di soldi, bastava solo tendere la mano o fare finta di nulla quando te li infilavano in tasca.”
In quegli anni a Milano e più propriamente nel nord Italia, venne data vita a una vera e propria federazione di clan. Non era importante la provenienza dei singoli o del capo cosca, quanto le affiliazioni con le mafie storiche, quelle del sud, in primis la ‘ndrangheta calabrese, le mafie siciliane, la camorra e in qualche misura la sacra corona unita pugliese. Gli equilibri, manco a dirlo, erano labili e bisognava stare attenti. Ai nemici dichiarati, ma anche a quelli considerati amici: tutti disponevano di armi e nessuno si tirava indietro.
Melania Trimarchi – Bottega Editoriale e In Aspromonte: la scrittura efficace e diretta. L’opera è strutturata in brevi capitoli e divisa in due parti collegate dal filo rosso della trama. La prima racconta la storia di Giorgio, la sua vita da poliziotto e, dopo l’arresto, quella da malavitoso. La seconda, invece, è quella cruda dedicata al primo omicidio e ai successivi. È un romanzo vibrante, ricco di immagini e descrizioni realistiche e lo conferma il protagonista quando sostiene che sparare in un film è diverso che farlo nella realtà – dove «i rumori degli spari assordano le orecchie, terrore e adrenalina offuscano la mente, il cuore pompa forte e lo senti pulsare fin nella gola» – quasi a voler far provare a chi legge le sensazioni fisiche di quel momento: i dolori, gli odori, la paura. Pagine cariche di tensione, scandite da una scrittura che rapisce: «Lo vidi accasciarsi ma sparai ancora, ancora, il grido in gola pareva soffocarmi, le braccia che si tendevano, la bava che mi usciva dalla bocca. Mi fermai solo quando non udii più la musica assordante dei proiettili, avvertendo l’odore acre della polvere da sparo».
OmniMilanolibri: da poliziotto a malavitoso. “Ti Sparo” colpisce con la forza di un proiettile: per la storia, le circostanze, il linguaggio diretto. Racconta senza mezzi termini la discesa all’inferno di un giovane poliziotto, partito dalla Puglia, arrivato a Milano negli anni di piombo, abile a procurarsi confidenze (dote tra le più importanti di un investigatore), troppo spregiudicato per non varcare il confine che ogni giorno separa chi deve garantire la legalità, spesso con sacrificio, e chi, spesso con grande profitto, vive alle spalle della legge: due mondi che nelle loro conseguenze più estreme finiscono talvolta per sovrapporsi. Creando una miscela esplosiva. Una vita iniziata in polizia e proseguita al soldo della criminalità organizzata, killer al servizio dei clan, fino al pentimento e al ruolo di “collaboratore di giustizia”. La forza del libro – che è anche una mappa della criminalità organizzata nella Milano degli anni ’80 – sta soprattutto nella prospettiva dell’autore.Malo
: Il libro è una cronaca reale del mondo della malavita milanese, a partire dagli anni 70′ in poi. Questa realtà criminale è narrata senza fronzoli ma con estrema cura, prestando la voluta attenzione a non distaccarsi dalla tecnica “poliziesca” che si riscontra solo nei rapporti di servizio redatti dagli addetti ai lavori. Ne segue che il lettore finisce per immergersi in una lettura quasi frenetica che assomiglia a una corsa a perdifiato, senza pause di sorta. Le pagine del libro hanno il pregio di raccontare in modo credibile un mondo spesso romanzato (e abbellito), con sorprendente attinenza ai fatti e le sue atmosfere, ricchi di quell’esclusività professionale che solo un poliziotto che ha lavorato sul campo può possedere e trasmettere a un lettore attento.