Questa è una storia divisa in due parti.
Leggete la prima con il cuore gonfio d’orgoglio nazionalpopolare.
Poi dedicatevi alla seconda e capirete davvero il significato della parola “orgoglio”.
Beatrice Vio, per tutti Bebe, è una ragazza dal sorriso aperto, dall’espressione affascinata tipica di chi ha solo diciotto anni.
Nata a Venezia il 4 Marzo del 1997, Bebe, ha fin da giovanissima compreso quale fosse la sua vocazione: la scherma.
Disputa la sua prima gara ufficiale nel maggio del 2010 e l’anno successivo è già campionessa italiana under 20.
Nel 2014, a soli diciassette anni, Bebe si porta a casa due medaglie d’oro nei campionati europei di fioretto. Infine, nel settembre 2015, si laurea campionessa mondiale dei campionati di scherma tenutisi in Ungheria.
Oggi, 15 settembre, il Presidente del consiglio Matteo Renzi, ha assegnato il Collare d’oro per meriti sportivi alle atlete più meritevoli in ogni ambito sportivo.
Assieme a Flavia Pennetta e Tania Cagnotto, evidentemente, non poteva mancare la nostra Bebe.
Ora facciamo un passo indietro e ripercorriamo la storia dall’inizio.
Beatrice Vio, detta Bebe, è una bella ragazza di grandi speranze. Ha solo dieci anni ma nella scherma sembra saperci fare davvero. Si pregustano già grandi successi, per lei.
Alle fine del 2008, quando ha solo undici anni, Bebe viene colpita da una meningite fulminante.
Un’infezione divenuta necrosi ad avambracci e gambe costringe i medici a procedere inevitabilmente all’amputazione degli stessi.
Dopo mesi di degenza, la ragazza ritorna a casa.
E’ un periodo difficile, tra sedute continue di riabilitazione motoria e fisioterapia.
Bebe si guarda alla specchio e per un attimo vede il suo sogno allontanarsi.
Vede quel suo corpo deformato dalla malattia. Vede i suoi dodici anni, così tremendamente pochi, racchiusi in un dolore difficile da sopportare.
Eppure…
Eppure decide di non arrendersi. Di non darla vinta al destino.
Le viene fornita una protesi che possa permetterle di sostenere il fioretto e Bebe risorge.
Ora rileggete la prima parte di questo articolo e aggiungete, se vi va, la categoria “paralimpiadi” per ogni premio assegnato alla giovanissima atleta.
A me, sinceramente, non è servito.
Alex Rebatto
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caro Alex, conosco molto bene la storia di Bebe e ho già letto tante cose su di lei ma il tuo articolo mi è piaciuto veramente e mi ha fatto luccicare gli occhi.
Grazie,
Ruggero
PS
sono il padre di Bebe
Caro signor Ruggero, la ringrazio infinitamente per le sue parole.
Bebe e’ un patrimonio nazionale ed è stato per me un onore poterla raccontare, nel mio piccolo.
Alla prossima vittoria,
A.
ci ha messo poco ad arrivare la “prossima vittoria”. Proprio mentre mi rispondevi ieri sera Bebe ha vinto l’ultima gara di Coppa del Mondo del 2015, a Dubai. La sua quinta vittoria, su cinque gare disputate in giro per il mondo, che sommate alla vittoria ai campionati italiani e all’oro ai mondiali di un mese fa in Ungheria fanno l’en plein… e il meglio deve ancora venire!