L’avvocato Claudio Salvagni lo ha sostenuto nel corso della trasmissione televisiva Quarto grado. E lunedì 26 gennaio la difesa decide se presentare una nuova istanza di scarcerazione
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IL DNA NON E’ IL SUO- Nel corso della trasmissione televisiva Quarto Grado, l’avvocato dell’uomo, Claudio Salvagni, ha infatti sostenuto che: “La traccia che lo tiene in carcere, il dna mitocondriale trovato su Yara, non è di Bossetti”.
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DNA COMPRENSIBILE- Di più. Secondo il legale si aprirebbe in questo modo tutt’altro scenario, in quanto non si tratterebbe di “un dna completamente diverso” che, ancora, non sarebbe “nascosto o incomprensibile”. Segno dunque che potrebbe portare ad un’identificazione.
LA RELAZIONE DEL RIS- L’avvocato Salvagni ha spiegato di essere partito “con una relazione dei Ris che ci lasciava alquanto dubbiosi. Siamo arrivati all’ultima relazione depositata pochi giorni fa che, relativamente alla famosa traccia trovata sugli slip di Yara che tiene in carcere Massimo Giuseppe Bossetti, afferma che il Dna mitocondriale rinvenuto in questa traccia non è di Massimo Giuseppe Bossetti”.
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NUOVA ISTANZA DI SCARCERAZIONE- Lunedì 26 gennaio l’avvocato Salvagni deciderà così se presentare una nuova istanza di scarcerazione per il suo assistito.
LA PISTA ALTERNATIVA- Secondo il legale la Procura dovrebbe seguire una pista alternativa, suggerita dalla testimonianza di una donna. Questa avrebbe riferito di aver conosciuto un romeno – che lavorava nell’edilizia- che vantava di aver avuto una forte amicizia con una minorenne che faceva ginnastica. L’uomo era poi rimasto senza lavoro ed era così rientrato in Romania.
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LA TESTIMONE- Sempre Quarto Grado ha rivelato che la donna che ha dichiarato di aver visto in auto Bossetti e Yara davanti alla palestra qualche settimana prima della scomparsa della giovane, abita a Trescore Balneario. Un paese, quest’ultimo, situato nella Val Cavallina, a trenta chilometri da Brembate Sopra, dall’altra parte della provincia di Bergamo.
e.m. per Oggi.it