La conferma allo scoop di Fronte del Blog, che vi aveva raccontato di alcuni jihadisti in giro per Roma con carte d’identità rubate in un Comune italiano. Ecco dov’era accaduto
All’inizio del mese di dicembre scorso, noi del Fronte del Blog raccontammo una notizia temibile: da un comune della provincia di Salerno sarebbero state sottratte migliaia di carte di identità andate poi a finire nella mani degli jihadisti siriani.
La storia degli jihadisti in giro per Roma- ESCLUSIVO
LA CONFERMA- Nei giorni successivi al furto una alluvione aveva invaso anche i locali comunali mettendo fuori uso i sistemi informatici e le linee telefoniche. Per questo motivo solo con molto ritardo i numeri di serie dei documenti erano stati inseriti nel sistema centralizzato del Ministero dell’Interno dove confluiscono, a disposizione delle forze dell’ordine, i dati sulle carte d’identità rubate in ogni parte d’Italia. Quando ancora il Viminale era in attesa dei numeri, ecco giungere dalla Siria una comunicazione dei servizi di sicurezza di Damasco che informava il Governo di Roma del rinvenimento, durante l’arresto di un terrorista islamico, di diverse centinaia di carte di identità italiane.
NON ANCORA INFORMATI- Gli 007 nostrani non ancora informati del gigantesco furto accaduto in provincia di Salerno, cadevano dalle nuvole. Dovevano ricredersi poche ore dopo.
ESCLUSIVO/ «Vi racconto la vera storia di Al Baghdadi» – LEGGI
DOV’E’ ACCADUTO- In effetti il furto c’era stato ed era avvenuto, possiamo ora rivelarlo, nel Comune di Scafati. Sappiano che i documenti di identità rubati erano oltre 3500. Quello che è peggio è il fatto che molte carte risultano essere state intestate a jihadisti che attraverso la Turchia, proprio usando quei documenti, sono riusciti a giungere in Italia, a Roma.
COSA FANNO?- Cosa fanno stanno facendo questi personaggi nel nostro Paese? L’intelligence italiana cerca di tenere questo genere di notizie il più riservate possibile, forse per evitare il panico tra la gente. Eppure deve esserci una certa apprensione da parte del Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro , se ha chiesto 500 uomini in più da adibire alla sorveglianza di siti” sensibili” come possono essere i luoghi monumentali affollati di turisti e visitatori.
Antonio Parisi