Nel numero in edicola da giovedì 11 dicembre il settimanale Panorama ricostruisce nei dettagli la «carriera lampo» dell’attuale presidente del Consiglio nella Chil, l’impresadi suo padre Tiziano. Scoprendo qual è il suo costo economico per il contribuente.
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LA PROMOZIONE- Il 7 novembre 2003 Matteo Renzi viene promosso da semplice co.co.co. (a 500 euro lordi mensili) a dirigente (a 4.400 euro al mese) alla vigilia della sua candidatura alla guida della Provincia di Firenze. L’elezione avviene sette mesi dopo, il 13 giugno 2004. Da quel momento, i contributi previdenziali sono a carico della Provincia e quando Renzi nel 2009 diventa sindaco della città, vengono pagati dal Comune.
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I COSTI PER LO STATO- Panorama ha calcolato che complessivamte, dal 2004 al 2014, Matteo Renzi ha maturato contributi previdenziali per circa 200 mila euro. Pagati dallo Stato, invece che dall’azienda di famiglia.
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IL TESORETTO- Nel marzo scorso il premier annunciò di essersi dimesso dalla Chil dopo una campagna di stampa. Ma il «tesoretto» previdenziale accumulato grazie ai contriburi versati in dieci anni sarà a sua disposizione quando maturerà i requisiti per la pensione.
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