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Schembri: «La maglietta di Genny ‘a carogna su “Speziale libero”? È libertà di opinione»

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La libertà di pensiero e di opinione sono dei diritti sacrosanti che nessuno può mettere in discussione. Se un giorno si dovesse accertare che Speziale nulla c’entra con l’omicidio Raciti, quella scritta sarebbe ancora così vergognosa?genny carogna speziale libero

 

La maglietta indossata da Genni ‘a Carogna nella finale di Coppa Italia ha suscitato profonda indignazione. Molti giornali hanno tuonato “vergogna” e hanno tratto dalla scritta la falsa convinzione che fosse a dir poco offensiva nei confronti dell’Ispettore Raciti. A Genni ‘a Carogna, per aver indossato la maglietta con su scritto “Speziale libero”, sono stati comminati 5 anni di Daspo. Molti hanno sostenuto che quella maglietta abbia rappresentato un inno alla violenza.

DOVE STA L’INNO ALLA VIOLENZA? – Tuttavia fatico a capirne il perché. Dopo Genni ‘a Carogna, in tanti stadi europei è stata indossata la stessa maglietta con su scritto “Speziale libero”.

I BENPENSANTI- Gli organi di stampa hanno definito becera e vergognosa l’iniziativa poiché secondo alcuni formidabili benpensanti scrivere o credere che Speziale, nonostante la condanna sia innocente, offende la memoria dell’Ispettore Raciti ed incita alla violenza, con buona pace della libertà di opinione e pensiero.

CHI SA QUALCOSA DEL CASO SPEZIALE?- Mi chiedo se coloro i quali hanno discettato sulla scritta “Speziale libero” sappiano qualcosa della storia processuale di Speziale, il quale è stato condannato per la morte dell’Ispettore Raciti. Evidentemente conoscono ben poco delle perplessità che in molti hanno sollevato in ordine alla penale responsabilità di Speziale.

L'avvocato Fabio Schembri
L’avvocato Fabio Schembri

ELEMENTI NON GRANITICI-  Gli elementi probatori posti a base della condanna , per molti che conoscono il caso, non sono così granitici,  ma questa è un’ altra storia e spetterà alla difesa di Speziale che si accinge a chiedere la revisione provare a ribaltare la sentenza di condanna e ripristinare un’altra verità eventualmente diversa da quella che oggi è stata accertata. Ma siamo così sicuri che quella scritta sia un inno alla violenza?

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E SE FOSSE INNOCENTE?- E se un giorno a seguito di un nuovo processo si arrivasse a stabilire che Speziale nulla c’entra con la morte dell’Ispettore Raciti? La revisione è un istituto processuale previsto dal nostro codice di procedura penale per eventualmente sopperire agli errori giudiziari che sovente accadono. Del resto la giustizia umana è fallibile. Magari Genni a’ carogna conosce molto meglio il caso Speziale a livello processuale rispetto a coloro i quali hanno abbondantemente scritto sulla maglietta sapendo ben poco sulla vicenda Speziale.

RACITI E’ SICURAMENTE UNA VITTIMA- Non se ne voglia la famiglia Raciti, l’Ispettore è certamente vittima di un atto incredibilmente violento probabilmente compiuto da Speziale, ma nutrire dei dubbi sugli accadimenti  umani  soprattutto quando questi dubbi sono supportati da consulenze scientifiche, in molti casi diventa un supporto per la giustizia e per le vittime di un reato. Magari coloro i quali ritengono che Speziale sia innocente si sbagliano.

LA LIBERTA’ DI OPINIONE- Ma la libertà di pensiero e di opinione sono dei diritti sacrosanti che nessuno può mettere in discussione. Se un giorno si dovesse accertare che Speziale nulla c’entra con l’omicidio Raciti, quella scritta sarebbe ancora così vergognosa? Nelle grandi democrazie si è liberi di pensare, nonostante tutto, che un uomo già condannato possa essere innocente, tant’è vero che esiste la revisione del processo.

COME SI FA A PUNIRE UN’IDEA?- Un’idea può essere condivisa o meno ma mai imprigionata o addirittura punita. Quando il pensiero viene rappresentato senza violenza fisica e senza alcuna offesa, nessun essere umano deve vergognarsi di dire ciò che pensa, giusta o sbagliata che sia la sua opinione.

PRIMA DI SENTENZIARE SULLA LIBERTA’ DI OPINIONE- Vergogna, rimorso e violenza spesso appartengono a coloro i quali preferiscono affrontare le tematiche con grande superficialità di pensiero senza conoscere i fatti pregressi. Prima di sentenziare bisogna conoscere, poi argomentare ed infine, se non è possibile comprendere, quantomeno tollerare l’opinione altrui.

Fabio Schembri

 

 

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Fabio Schembri

Avvocato penalista del foro di Milano, è lo storico difensore di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Si è occupato di grandi processi di criminalità organizzata e ai danni di multinazionali. In quello di Caffè Mauro, ha portato all'assoluzione dei fondatori della storica azienda calabrese, ingiustamente accusati di usura.

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