Sono le 23.45 del 6 dicembre 1978 quando, a Marzano di Torriglia (Genova), Piero Fortunato Zanfretta, mentre è di turno come metronotte, vive un’esperienza che gli cambia la vita.
Cosa successe, esattamente, quella notte?
«Fui vittima di un vero e proprio rapimento messo in pratica da esseri strani, alieni! Ci tengo a precisare che non ho mai creduto ai marziani e anzi ho sempre preso per i fondelli le persone che raccontavano di averli visti…».
E invece, quella sera…
«Per completare il giro mi mancavano soltanto due ville, quando notai che attorno a una di queste c’erano quattro luci. Corsi verso la macchina per lanciare l’allarme intrusi, ma all’improvviso si spensero tutte le altre luci della vallata, comprese quelle della macchina».
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E tu come reagisti?
«Presi il microfono della radio di servizio e chiamai la centrale operativa. All’improvviso una fortissima spinta mi fece cadere e rotolare sul prato. A quel punto vidi due enormi piedi. Alzai la torcia e c’erano questi due esseri verdi, alti tre metri».
Cosa accadde a quel punto?
«Questi due esseri mi presero per le braccia e una luce verde scese da un enorme disco che ci trascinò su. Una volta a bordo mi portarono in una stanza. Mi legarono su un letto e dal tetto venne calato un macchinario di vetro trasparente dotato di sei punte cilindriche che mi bucarono le gambe, i fianchi e le spalle. A quel punto gli esseri si allontanarono e in qualche modo mi liberai, riuscendo a uscire dal disco volante».
Cosa accadde dopo?
«Dopo mezz’ora arrivarono alcuni miei colleghi: risero ascoltando il mio racconto».
Hai incontrato altre volte gli alieni?
«Sì, altre 11 volte. E la mia vita è un incubo».
Valeria Sorli per Vero