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Viaggio tra gli uffici oggetti smarriti: un bottino da 7 milioni di euro solo sulle spiagge

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Venghino signori, venghino: si possono trovare 900 portafogli, quadri di Gauguin, persino una cassaforte murata con tanto di pezzi d’intonaco intorno…

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A chi non è mai successo  di dimenticare  l’ombrello sul treno  o gli occhiali da sole  sul tavolino di un bar? In giro,  però, capita anche di lasciare  oggetti di maggior valore  come il portafogli o il telefonino.

SPIAGGE- La compagnia dei distratti  è numerosa: secondo una  ricerca condotta dalla rivista  Vdg Magazine, solamente sulle  spiagge italiane ogni estate i  bagnini raccolgono un bottino  del valore di circa sette milioni  di euro.

HOTEL- Il record delle dimenticanze  spetta, però, agli alberghi  di lusso. Qualche mese fa a  Bergamo il personale dell’hotel  Milano si è imbattuto in un  pacchetto di banconote per la  cifra totale di 20mila euro. Ed  è solo un esempio di cosa si  abbandona nelle stanze.  Così, con la crisi che galoppa,  aumenta anche il giro  d’affari delle aste pubbliche  di oggetti smarriti organizzate  periodicamente dai Comuni,  dagli aeroporti e dalle ferrovie.  Occasioni d’oro per spuntare  il classico buon prezzo.

NOVECENTO PORTAFOGLI- La più recente è andata in scena  la scorsa settimana a Milano:  all’incanto c’erano tremila  oggetti rinvenuti per le strade  della città (e mai reclamati dai  proprietari), raccolti nel deposito  comunale tra il 2011 e il  2012. Un vero e proprio tesoretto  per le casse dell’amministrazione. Con gli habitué in  prima fila e più di una faccia  nuova in sala, l’asta è stata  battuta da un addetto dell’istituto  di vendite giudiziarie del  tribunale che ha messo in fila  un lunghissimo elenco di oggetti  che comprendeva, tra gli  altri, novecento portafogli,  625 paia di occhiali, ottanta  ombrelli e 22 biciclette, oltre a  beni di valore come navigatori  satellitari, macchine fotografiche  di marca, autoradio, computer  e iPhone.

UNA CASSAFORTE MURATA!- Accanto alla  tecnologia, i gioielli: anelli,  bracciali, due diamanti, nume  rosi orologi. Il lotto più prezioso,  con base d’asta fissata  a 1.200 euro, era composto da  un set con collana in corallo,  tre anelli e un orecchino.  Ma lo “smarritore” è persona  imprevedibile. Tra gli oggetti più  insoliti c’erano infatti una cassaforte  da muro a combinazione  elettronica, con ancora i pezzi di  intonaco tutt’intorno (evidentemente  frutto di un furto andato  male), mazze da golf, un cappello  da generale dell’esercito,  capi di abbigliamento africano,  due trapani, un apparecchio per  aerosol e perfino una dentiera in  ottimo stato.  Gli oggetti più smarriti in assoluto,  però, non vanno all’asta.  Stiamo parlando dei documenti:  settemila tra patenti e carte  d’identità rimasti senza padrone  in due anni nella sola Milano.  E il deposito, naturalmente, si  paga.

RECUPERARE COSTA CARO- Circa il settanta percento  degli oggetti viene ritirato entro  i primi novanta giorni dal  ritrovamento, al costo di cinque  euro, con la tariffa che sale fino  a 48 euro se la giacenza supera  i 14 mesi. Insomma, anche  in questo modo si puntellano  le casse comunali: poche settimane  fa, il municipio di Bari  ha incassato oltre 4mila euro  vendendo i gioielli perduti dalle  signore in città. 

L’OPERAIO PESCA GAUGUIN- Incredibile, invece, l’affare  fatto da un operaio della Fiat  che, a un’asta di oggetti smarriti  sui treni organizzata anni fa dalle  Ferrovie, ha acquistato due  tele originali di Gauguin e Bonnard.  L’offerta? 45mila lire (circa  23 euro odierne). Così come  gli organizzatori dell’incanto,  l’acquirente era naturalmente  ignaro dell’autentico valore delle  opere. Profuma di spy story  la vicenda dei due capolavori  dell’Impressionismo: rubati  a Londra negli anni Settanta,  erano stati abbandonati su un  convoglio, finiti alla stazione di  Torino e quindi legittimamente  appesi nella cucina del dipendente  del Lingotto. Si tratta, in  particolare, di un quadro di Paul  Gauguin intitolato Fruits sur  une table ou nature morte au  petit chien (“Frutti su una tavola  o natura morta con cagnolino”)  e del dipinto di Pierre Bonnard  La femme aux deux fauteuils,  ossia la “Donna con due poltrone”.  Come sottolineano dal  comando dei carabinieri che le  ha individuate su segnalazione  del figlio dell’operaio, studente  di architettura e appassionato  d’arte, l’opera di Gauguin alle  quotazioni attuali avrebbe un  valore compreso tra i 15 e i 35  milioni di euro, mentre quella  di Bonnard si aggira intorno ai  600mila euro.  E con l’avvicinarsi della bella  stagione, l’attenzione ora si sposta  sulle spiagge: portafogli, occhiali,  monili e lettori musicali  sono in vetta alla classifica del  “non lo trovo più” in versione  balneare. Com’è naturale, vanno  forte anche le maschere da  sub e i teli mare. 

LA RIVIERA ROMAGNOLA- Il 34 percento degli smarrimenti  si verifica, a quanto dicono  i dati, sulla riviera romagnola  tra Riccione, Rimini e Cattolica.  Seguono la Versilia e la Costa  Smeralda per un totale di sette  milioni di euro in beni dimenticati.  Otto smarrimenti su dieci  vengono denunciati alla polizia.

SEXTOYS- Un capitolo a parte meritano  infine le testimonianze raccolte  in una trentina di hotel di lusso  aderenti al circuito Great Hotels  of the World. In gran parte si tratta di ritrovamenti imbarazzanti:  un portiere su tre dice  di essersi imbattuto in sex toys  “scordati” nelle camere. Frequenti  sono anche le dentiere  appoggiate sul lavandino del  bagno, così come l’abbandono  di animali: pesci rossi, un pappagallo  e perfino un piccolo  squalo a nuotare nella vasca.  Ma soprattutto soldi. Gruzzoli  più o meno sostanziosi e in certi  casi bizzarri, come i mille euro  in monetine appoggiati su una  poltrona della suite di Palazzo  Magnani Feroni a Firenze e mai  più rivendicati. 

 

 

Matteo Cislaghi per Stop

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