Bastano due ore nel sito archeologico di Pompei per dimostrare come sia facile trafugarne i reperti. Lo dimostrano un’inchiesta che Panorama pubblica sul numero in edicola dal 24 aprile, e alcuni video sul sito Panorama.it.
FURTO SIMULATO SENZA PROBLEMI- Un cronista simula il furto di una piccola colonna antica e di una base in terracotta. Può agire indisturbato, come documentano le immagini nel servizio. E potrebbe anche trasportare i reperti all’esterno del sito, approfittando della mancanza di controlli all’uscita. Tutto questo avveniva l’11 aprile, il giorno prima della visita a Pompei della cancelliera tedesca Angela Merkel.
VIETATO L’ACCESSO. A PAROLE- In un altro momento il cronista di Panorama entra in una domus il cui accesso è vietato al pubblico. Alcune assi di legno sbarrano l’entrata. Ma è sufficiente spostarle, senza fatica, per arrivare a un palmo dagli affreschi che ornano le pareti. Un ladro vero potrebbe agire con calma e staccare i pezzi delle pitture murali.
NESSUN PROVVEDIMENTO- Dopo la scoperta, l’11 marzo scorso, del furto di un affresco staccato a colpi di scalpello nella casa di Nettuno, il governo aveva annunciato nuove straordinarie misure di sicurezza, come l’aumento dei vigilantes e l’accelerazione di un bando per l’impianto di video sorveglianza. A poco più di un mese da quel furto, Panorama dimostra che Pompei è ancora terra di nessuno, dove i controlli sono insufficienti e dove qualunque malintenzionato può fare razzia di reperti.