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L’intercettazione segreta che coinvolgerebbe magistrati di Roma (parte seconda)

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marcello dell'utriNon c’erano solo le microspie nel ristorante romano Assunta madre dove è stato intercettato il colloquio tra il fratello del senatore Marcello dell’Utri e l’imprenditore Vincenzo Mancuso sul presunto piano di fuga all’estero del cofondatore di Forza Italia.

LE TELECAMERE- Oltre alle cimici, c’erano anche le telecamere. È quanto rivela Panorama, aggiungendo particolari al caso intercettazioni nato proprio dopo che è stata resa pubblica la conversazione su Dell’Utri.

I MAGISTRATI DI ROMA- Il settimanale, entrando più nel dettaglio della notizia già anticipata nel numero scorso, spiega che agli atti esisterebbe un colloquio tra un imprenditore romano molto noto il quale, a tavola con più commensali, avrebbe detto di aver fatto pressioni su alcuni magistrati di Roma per scongiurare una serie di arresti.

IL FUNZIONARIO DEL MINISTERO- Un ruolo di interdizione, a suo dire, condiviso anche con un alto funzionario del ministero dell’Interno e un professionista famigliare di una carica istituzionale. Questo colloquio, come altri registrati in otto mesi di intercettazioni all’Assunta madre, è ovviamente coperto dal segreto in attesa che la squadra mobile di Roma invii la propria relazione conclusiva alla procura di Roma. Le microspie, come noto, erano state attivate per fare luce su una vicenda di riciclaggio in cui sarebbe coinvolto il titolare dell’Assunta Madre, Gianni Micalusi.

IL MEMBRO DEL CSM- Panorama scrive che un componente del Csm avrebbe saputo già qualche mese fa dell’esistenza delle cimici nel ristorante e avrebbe effettuato una sorta di passaparola a Palazzo dei marescialli.

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