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Il ritorno de I Vianella è già un successo

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i-vianellaTornano I Vianella e  ancora una volta galeotto  fu il Califfo!  Già, perché dopo essere  stato complice, con le  sue canzoni sussurrate, della  nascita di tanti amori, Franco Califano si diverte ancora, lassù  dal cielo, a mettere insieme  le persone, foss’anche solo sul  piano artistico. E’ quello che è  successo agli ex coniugi Wilma  Goich ed Edoardo Vianello,  alias I Vianella, duo canoro  molto in voga negli anni 70.  Dopo essersi riuniti sul palco  in occasione del concerto romano  in memoria del Califfo, i  due hanno riscoperto il piacere  di cantare insieme. Così, a una trentina d’anni  dalla loro ultima esibizione in  coppia, sono tornati ad animare  il panorama musicale italiano  con il loro nuovo album,  C’eravamo tanto amati…,  dieci brani classici del loro repertorio  e tre inediti, in distribuzione  a partire dall’8 aprile.  Abbiamo sottoposto i due artisti  a una lunga intervista doppia.

Qual è l’emozione che meglio  descrive questo vostro  ritorno? 

Edoardo «Un’emozione  controllata, direi. C’è stata un  po’ d’ansia quando siamo stati  ospiti di Bruno Vespa a Porta  a Porta perché ci preoccupavamo  di capire se al pubblico facesse piacere il nostro  ritorno. Ma ora direi che  c’è molta serenità».

Wilma «Le emozioni sono  tantissime. Forse, tra tutte, a  predominare è la gioia di reinventarci  dopo esserci ritrovati  ancora solidali ma cresciuti,  con tante cose in più sulle  spalle e nel cuore».

Cosa vi ha spinto a riproporvi  come duo? 

Edoardo «Per me è stato il  desiderio di ribadire una cosa in cui, negli anni 70, avevo  creduto molto, contro il parere  di tanti che sostenevano  che non avesse senso mettere  insieme due artisti in fase calante.  Poi un ruolo l’ha giocato  anche mia moglie Frida, che  ci ha incoraggiati a riproporci  non solo occasionalmente, ma  all’interno di un nuovo percorso  artistico».

Wilma «La reazione eclatante  del pubblico quando ci ha  visti cantare di nuovo insieme, a piazza del Popolo. C’erano  persone che piangevano!».

E oggi il pubblico come sta  reagendo? 

Edoardo «Ah, guardi, a Porta  a Porta la reazione del pubblico  è stata superiore alle mie  aspettative! Davanti all’affetto  e all’entusiasmo della gente  ho capito che nel nostro piccolo  siamo stati importanti, che  dietro di noi c’era una storia. E  questo mi ha molto gasato!».

Wilma «Le dico solo che  dopo la trasmissione Vespa ha  chiamato il nostro produttore  per comunicargli che avevamo  avuto uno share altissimo:  il 14% all’una di notte! E il  giorno dopo, al supermercato,  non le dico quanta gente mi ha  fermata per complimentarsi!».

Che ruolo ha avuto il vostro  connubio artistico nella  fine del vostro matrimonio? 

Wilma «Ha inciso moltissimo  sulla nostra separazione.  Stavamo sempre insieme, era  logorante».  Edoardo «E’ stato fondamentale.  Stavamo insieme 24ore su 24. Noi siamo stati sposati  undici anni, ma è come se  fossero stati trenta. Alla fine la  stanchezza ha avuto la meglio  sulla passione».

Poco dopo l’addio sentimentale,  però, è saltato anche il duo artistico. Perché? 

Edoardo «E’ venuta a mancare  quell’aggiunta che lo teneva  vivo: il feeling…».

Wilma «Non lo so. Forse  perché non vivendo più insieme  non abbiamo più avuto  idee fruttuose. Dopo la separazione  ognuno è stato preso dal  vortice della sua vita. Personalmente  ho attraversato momenti  durissimi. Vede, Edoardo  è stato il mio primo amore,  senza di lui mi sono trovata in  un deserto».

E’ stato difficile ritrovare il  feeling perduto? 

Edoardo «No, ormai siamo  maturi. E poi siamo ottimi colleghi  oltre che ottimi amici».

Wilma «No, anzi! E’ stato  immediato! In sala d’incisione  abbiamo litigato, riso, ci  siamo presi in giro, ma soprattutto  abbiamo scoperto di  essere molto amici. Edoardo,  che pensava fossi rimasta la  ragazzina pigra di una volta,  è rimasto molto sorpreso dalla  mia maturità e questo mi ha  molto appagata».

Molte delle vostre canzoni  restano indimenticabili.  Perché, invece, le canzoni di  oggi si dimenticano tutte così  in fretta secondo voi? 

Edoardo «Perché manca la  spontaneità. Inoltre bisogna  dire che oggi i talenti non vengono  coltivati. O sei un big  straordinario, ma quelli li possiamo  contare sulle dita di una  mano e sono sempre gli stessi,  oppure non riesci a emergere.  E poi oggi il successo uno se  lo guadagna più per le sue doti  estetiche che per quelle canore.  Pensi a un Lucio Dalla a un talent show: non l’avrebbe  votato nessuno solo perché era  piccolo e peloso!».

Wilma «Secondo me i cantanti  di oggi mancano di personalità.  Anziché spiccare per  doti proprie, imitano tutti i  cantanti che hanno fatto scuola  in passato. E poi sono una  tale folla che è impossibile che  ne rimanga impresso uno».

Cosa vi aspettate da questo  vostro ritorno sulla scena  artistica? 

Edoardo «Io mi aspetto di  colpire il pubblico che ha voglia  di buona musica, ovvero  di una musica corretta, colta,  precisa e intelligente».

Wilma «Io non lo so! Mi  piace vivere quest’esperienza  alla giornata, ogni giorno è  un’emozione in più!».

Loretta Marsili per Stop 

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