Dopo le annunciate misure del Governo Renzi, la questione delle pensioni è ancora aperta e coinvolge non soltanto la riforma del sistema previdenziale nel suo complesso, ma anche tante posizioni particolari. Attualmente, infatti, dal premier non sono giunte dichiarazioni circa una possibile prossima riforma delle pensioni che possa soddisfare le esigenze di molti lavoratori come i Quota 96, gli esodati e false partite Iva.
LE DIMENTICANZE DEL JOBS ACT– Il cosiddetto “Jobs Act” pare essersi completamente dimenticato della previdenza, alimentando forti malumori da parte degli interessati. Non sembra esserci ben da sperare sui futuri scenari previdenziali in particolare, ad esempio, per Quota 96 ed esodati. Il solo riferimento formale alla previdenza italiana è arrivato da Carlo Cottarelli, commissario della spending review. A suo parere la spesa per le pensioni è molto alta, 270 miliardi di euro, il 16 percento del Pil. E per questo ha annunciato l’introduzione di un “contributo temporaneo” sugli assegni oltre la soglia dei 2mila euro, così da poter poi esentare l’85 percento dei pensionati.
AMMORTIZZATORI SOCIALI– Per quanto attiene invece il capitolo ammortizzatori sociali e sussidi di disoccupazione, dovrebbe intanto arrivare la Naspi, la nuova forma di sostegno di reddito di disoccupazione che riguarderà tutti i lavoratori, anche i precari (co.co.co e co.co.pro.) a cui si aggiungono le cosiddette false partite Iva. La condizione per ricevere la Naspi è avere almeno tre mesi di contribuzione versata. La Naspi durerà al massimo due anni per i lavoratori dipendenti e avrà un valore per tutti al massimo di 1.100-1.200 euro mensili all’inizio del periodo di copertura per arrivare verso i 700 euro alla fine. Tornando alle pensioni, guardiamo insieme le categorie che maggiormente aspettano una riforma in materia e da chi sono composte.
CHI ASSISTE UN FAMILIARE PORTATORE DI HANDICAP- L’allarme era stato lanciato dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, ma ora sembra trovare nuova conferma da Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. A Quotidiano Nazionale ha detto: «Ci sono tantissimi margini di manovra. Pensiamo ai dodici miliardi sui trattamenti di invalidità e indennità di accompagnamento sborsati dall’Inps: hanno dei picchi inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’Isee». Isee è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente e serve a misurare la condizione economica delle famiglie in base a reddito e immo.
LE PENSIONI PIÙ ELEVATE-Si intravede un ulteriore contributo di solidarietà a carico dei redditi da prestazioni pensionistiche più elevate, nonostante le smentite di Renzi. Aumenti a cui si oppongono fermamente le organizzazioni sindacali.
I QUOTA 96- Il termine “Quota 96” comprende i lavoratori che prima della riforma Fornero (entrata in vigore l’1 gennaio 2012) avevano già maturato i requisiti necessari per ritirarsi dal lavoro a 61 anni di età (con 35 anni di servizio; 61 più 35 uguale 96) o a sessant’anni (36 anni di servizio, quindi sessanta più 36 uguale 96). Quegli stessi lavoratori (si parla di 9mila insegnanti) che poi in pensione non hanno potuto più andare perché la Fornero ha cancellato quella soglia, il 96 appunto. E che oggi sono in attesa di capire se i vecchi requisiti saranno ripristinati.
GLI ESODATI- Gli esodati sperano in un provvedimento ad hoc. Ma la soluzione ancora non c’è, come spiega il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: «Sappiamo che esiste un problema esodati e su di loro c’è un provvedimento al lavoro in parlamento»
Carlo Pareto per Stop
Il governo Renzi ha un’occasione d’oro per dare giustizia a tutti coloro che nella scuola hanno subito ingiustamente una forte discriminazione da parte della Fornero che è stata anche lesiva dei loro interessi.