Com’è possibile condannare a vent’anni una persona per tentato omicidio e col rito abbreviato, quando per alcuni delitti si prende molto meno? Prova a dare una risposta il noto penalista Fabio Schembri, che inizia così la sua collaborazione con Fronte del Blog.
Si è conclusa la prima tappa processuale relativa all’orrendo crimine commesso ai danni dell’avvocato Lucia Annibali. Luca Varani è stato condannato alla pena di vent’anni di reclusione.
UNA PENA ESEMPLARE- La pena inflitta è esemplare. E’ stato dato il massimo previsto nonostante la scelta del rito abbreviato che consente, in caso di condanna, una riduzione di un terzo della pena.
PRESUNTO COLPEVOLE- La pena è esemplare, ma l’imputato resta comunque allo stato un presunto colpevole. La difesa impugnerà certamente la sentenza di condanna fino in Cassazione.
In teoria al difensore spetta un compito arduo ma è giusto che lo espleti al meglio. Solo una difesa “senza se e senza ma” garantisce la tenuta del sistema nonché la giustizia delle decisione.
QUANDO IL RITO ABBREVIATO NON EVITA PENE DURE- E’ difficile tuttavia ricordare una condanna così dura per casi simili. Il giudice per giungere ad una pena finale di anni venti è certamente partito dalla massima pena prevista per il reato più grave per poi procedere, tramite la continuazione con gli altri reati contestati e le aggravanti, ad ulteriori aumenti di pena fino a giungere alla sanzione di trent’anni. Lo sconto per la scelta del rito abbreviato ha portato la condanna a vent’anni.
LA CONDANNA PUO’ REGGERE- La condanna, anche se esemplare, può reggere fino in Cassazione e divenire definitiva.
IL RUOLO DI LUCIA ANNIBALI- La vittima ha dimostrato di essere una donna coraggiosa e ha atteso con grande compostezza e forza d’animo la decisione. Ha dichiarato di non avere rabbia né desiderio di vedetta. E’ riuscita a contemperare magnificamente il suo ruolo di vittima con quello di donna di legge. Ha compreso il ruolo del difensore e sa perfettamente distinguere il reato dalla difesa del presunto reo.
LA NOTA STONATA- Nei giorni scorsi ho colto solo una nota stonata, le urla di vergogna contro gli avvocati della difesa. L’opinione pubblica continua a confondere il reato con la difesa che ogni individuo deve avere in qualsiasi circostanza anche la più orrenda. Il difensore del presunto colpevole ha rappresentato quell’omino nero, per via della toga, che spesso viene dileggiato ed offeso ma è indispensabile per garantire la tenuta del sistema giustizia e per la tutela del cittadino.
AVVOCATO PRIMA DI TUTTO- L’avvocato Annibali non ha mai provato a mettere in discussione questo solenne principio. E ciò la rende una donna veramente speciale.