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Delitto Pasolini: i documenti di un possibile depistaggio

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delitto pasoliniDelitto Pasolini: il settimanale Oggi, nel numero in edicola dal 26 marzo, pubblica in esclusiva due documenti inediti che rivelano indagini tanto superficiali da far sospettare un clamoroso depistaggio.

I CONTATTI PELOSI-MASTINI- Nel febbraio del 1996, nella richiesta trasmessa al Giudice per le indagini preliminari in cui si richiede l’archiviazione dell’istanza di riapertura del caso presentata nell’agosto del 1995 dall’avvocato Nino Marazzita sulla base di alcuni elementi che facevano sospettare la presenza di Giuseppe Mastini, alias Johnny lo zingaro, all’idroscalo di Ostia la notte in cui fu ucciso il poeta di Casarsa del Friuli, la Procura della Repubblica fa riferimento a una nota della Squadra mobile di Roma del 15 novembre 1995 “la quale sottolinea la totale assenza di qualunque elemento che possa far concludere per rapporti o soltanto contatti di conoscenza tra il Pelosi e il Mastini all’epoca dei fatti”.  

LA VERITA’ DI GIUSEPPE MASTINI- Se Pino la rana (l’unico condannato per l’omicidio) e Johnny lo zingaro neppure sapevano l’uno dell’esistenza dell’altro, come potevano essere complici del delitto? Questa circostanza viene però clamorosamente smentita, molti anni dopo, nel luglio del 2005, dallo stesso Giuseppe Mastini in un interrogatorio a cui viene sottoposto, sempre dalla Procura di Roma. “All’epoca io avevo 14 anni e non ho mai conosciuto Pasolini. Conoscevo però Pelosi Giuseppe (…)”, dichiara Mastini. “All’epoca io facevo il giostraio, mi spostavo nei vari quartieri di Roma e dunque conoscevo parecchi ragazzi. In tale contesto ho conosciuto Pelosi con il quale ho preso qualcosa al bar e ho giocato a bigliardino”.

UN CLAMOROSO DEPISTAGGIO?- Nel corso degli anni, come dimostrano altri documenti pubblicati da Oggi, ben tre collaboratori di giustizia, Pasquale Mercurio, killer della camorra, Valter Carapacchi, spacciatore internazionale di droga, e Damiano Fiori, coinvolto in un processo per sequestro di persona, hanno rivelato confidenze raccolte in carcere secondo cui quella notte tra il 1° e il 2 novembre del 1975 all’Idroscalo di Ostia c’era anche Mastini. Tutti e tre mitomani e dunque inattendibili?

 

 

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