«Io sono morto e risorto» racconta Tom Hardy, il protagonista di “Locke”, film di Steven Knight prossimo all’uscita in America e che noi vedremo il 1° maggio. Nell’intervista di Io donna in edicola il 22 marzo l’attore britannico più richiesto del momento (ha cinque film in uscita) racconta di essere «pulito da un bel po’, oggi “mi faccio” di caffè, sigarette e zucchero». Il periodo delle dipendenze per l’attore che riprenderà il personaggio di Mel Gibson nel prequel di Mad Max si è chiuso 10 anni fa con un rehab che insieme al lavoro di attore ha trasformato l’ex «ragazzo terribile, espulso più volte da scuola, con un destino segnato: finire in prigione o ammalarmi» in un attore che per il talento trasformista viene spesso paragonato a Robert De Niro. A Io donna, Hardy confessa: «Quando dicono che ricordo Brando, De Niro e Pacino io rispondo che non ho mai visto Il Padrino: aspetto che mio figlio cresca, per farlo insieme. Continuo a vivere a Londra per stargli vicino». Tatuato da capo a piedi con immagini sacre e ricordi di amori passati, Hardy ha anche un “Figlio mio bellissimo” in italiano sul braccio destro: «L’italiano è una lingua che amo. Avevo deciso di impararla per un biopic su Al Capone» racconta «ma il progetto è slittato, come il mio corso di lingua».