«Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, ovvero un genio timido e un uomo di provincia con Parigi e il mondo ai loro piedi. Gente che del politicamente corretto se n’è sempre infischiata, omosessuali, ma che né esibivano né nascondevano la propria omosessualità. Uomini liberi. Ci fa bene vedere questo genere di cose nel 2014. Siamo meno liberi oggi che negli anni Cinquanta».
Guillaume Gallienne, fresco trionfatore dei César (cinque su nove nomination, tra cui miglior film e miglior attore) così riassume per “Io donna”, in edicola il 15 marzo, il suo ruolo in “Yves Saint Laurent”, il film di Jalil Lespert in cui interpreta Pierre Bergé (Saint Laurent è interpretato da Pierre Niney) che sarà in sala il 27 marzo, dopo una presentazione milanese il 17 alla presenza dei grandi della moda.
Gallienne, poliedrico attore francese – è socio della Comédie Française, ma fa cinema, radio e adatta testi classici – ha raggiunto il successo in patria e fuori con “Tutto sua madre”, resoconto autobiografico di un “coming in”, un figlio che scopre la propria eterosessualità nonostante tutto deponga altrimenti – uscito un paio di mesi fa.
«Tutti sentiamo di dover corrispondere a criteri fabbricati da altri, mascolinità, femminilità…» ha dichiarato a “Io donna” l’attore che a maggio interpreterà Lucrezia Borgia alla salle Richelieu della Comédie Française, sotto la direzione di Denis Podalydès.
«Che cosa vuol dire essere un uomo? Io la differenza tra uomo e donna non la vedo. Come attore proprio non la vedo. Li ho tutti e due dentro».