Cambiare tutto per continuare a ridere. Alla scrivania di Striscia la Notizia, Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio hanno lasciato il posto come da tradizione a Ficarra e Picone. Sul bancone, invece, continuano a ballare le Veline Irene Cioni e Ludovica Frasca. Che noi abbiamo intervistato…
Ragazze, come vi trovate con la nuova coppia di conduttori?
Irene: «Sono due comici molto bravi, sia a Striscia che fuori, e ci fanno ridere molto».
Ludovica: «Sono simpatici, ci troviamo bene ed è sicuramente diverso rispetto a prima perché, essendo loro più giovani, c’è un rapporto più diretto. Greggio e Iacchetti erano molto protettivi nei nostri confronti».
In generale, come vi trovate nel programma di Ricci?
Irene: «Il bilancio è positivo. Si imparano tante cose e si conoscono tante persone. Dopo questi mesi, mi sento a casa».
Ludovica: «Ci troviamo così bene che nel weekend sentiamo la mancanza l’una dell’altra. Stare divise ci intristisce».
Come vi tenete in forma?
Irene: «Ci alleniamo quasi tutti i giorni per le coreografie. A tavola non mi faccio problemi, anche se sono cresciuta con le verdure dell’orto di mia nonna e con i piatti genuini. Poi amo lo sport e anche fare delle passeggiate».
Ludovica: «Facciamo molti esercizi a corpo libero. Per il resto, amo cucinare e, seppure in piccole porzioni, mangio di tutto».
La vostra giornata tipo?
Irene: «Quando non dobbiamo fare le telepromozioni, che ci costringono a iniziare prestissimo al mattino, o il corso di dizione, arriviamo verso l’una, facciamo palestra e proviamo gli stacchetti. Poi pausa caffè e via con la diretta».
Come investite i vostri guadagni?
Irene: «Come tutte le donne amo fare shopping, però non esagero e metto da parte anche molto di quello che guadagno».
Ludovica: «I soldi mi servono per pagare le bollette e mantenermi a Milano. Quello che avanza lo metto da parte. Amo fare regali: al mio fidanzato compro biglietti per gli spettacoli teatrali».
Un pregio e un difetto della tua collega.
Irene: «Di Ludovica mi piace che è molto seria sul lavoro, si impegna ed è puntuale. Con lei si lavora bene. È solo un po’ troppo protettiva nei miei confronti».
Ludovica: «Tra me e Irene c’è sinergia. Siamo l’una l’opposto dell’altra, ma proprio per questo ci compensiamo molto. Un difetto? A volte non mi ascolta».
Quale consiglio date alle ragazze che sognano di fare le Veline?
Irene: «Fate tanta danza!».
Ludovica: «Evitate di imitare qualcuno perché è una cosa non apprezzata. Se è destino, farete le Veline, altrimenti ci saranno altre strade».
Come vivete la notorietà?
Irene: «È molto emozionante essere riconosciute per strada e vedere la gente che ti fa i complimenti. Mi accorgo che la mia vita è cambiata soprattutto quando torno al mio paese. Lì ho mille occhi addosso. Qui a Milano, invece, è più normale».
Ludovica: «Cerchiamo di creare sempre un bel rapporto con chi ci riconosce per strada e ci ferma per salutarci. Vediamo che poi tutti vanno via dicendo che siamo brave e carine. Questo ci lusinga».
Cosa fate durante il tempo libero?
Irene: «Io adoro uscire, provare nuovi ristoranti, andare al cinema, uscire con le amiche e fare shopping».
Ludovica: «Se c’è una giornata uggiosa, mi piace stare a casa a cucinare, o andare al cinema».
Siete fidanzate?
I&L «Sì, ma i nostri ragazzi non fanno parte del mondo dello spettacolo».
Cosa vi colpisce soprattutto di un uomo?
Irene: «Non mi piacciono i “belloni”. Per me un ragazzo deve essere soprattutto intelligente e gentiluomo. Il tipo un po’all’antica, che ti apre lo sportello della macchina».
Ludovica: «Un ragazzo deve prima di tutto prendermi a livello psicologico. L’aspetto fisico, da solo, non basta. Deve sapermi tenere testa, perché io ho un carattere forte. Anche se sono molto buona e diplomatica, tendo sempre a comandare e a prendere il controllo della situazione».
Cosa vi augurate per il vostro futuro professionale?
Irene: «Mi piacerebbe lavorare nel cinema».
Ludovica: «Mi piacerebbe condurre un programma. Anche la recitazione è una cosa che mi emoziona tantissimo».
Qual è il vostro rapporto con la fede?
Irene: «Sono credente e vado spesso a Messa. Durante gli anni del liceo ho insegnato anche catechismo. Ho smesso nell’anno della maturità perché insegnare due volte a settimana era diventato davvero troppo impegnativo».
Ludovica: «Per un periodo, a Caserta, ho provato a impegnarmi nella beneficenza: aiutavo nella mensa dei poveri, regalavo i miei vestiti smessi… Penso che sia un buon principio essere buoni e misericordiosi verso il prossimo. Non vado spesso a Messa e di questo mi pento molto. Però mi emoziona molto entrare in chiesa e, quando capita, sono contenta».
Simona Saia per Stop