È stata l’amante e musa di John Keats in “Bright Star” di Jane Campion, mamma coraggio nel remake di “Robocop”, una leader risoluta in “Sucker Punch”. E ora Abbie Cornish, bionda australiana a Hollywood, cambia ancora. In “Klondike”, miniserie tv andata in onda negli Stati Uniti con grande successo, è, in versione corvina, una ricca donna d’affari nell’Alaska di fine Ottocento, gli anni della corsa all’oro. Non solo. Abbie sta registrando il suo primo album da rapper, di cui ha composto tracce e testi. «Sono cresciuta con la musica», racconta a “Io donna”. «Classica, blues, jazz. Negli ultimi tre anni ho cantato in una band di hip hop, i Blades. E il mio idolo è Eminem». Cornish racconta della sua famiglia, tre fratelli e una sorella più piccola che fa la modella, e della sua infanzia in una fattoria del New South Wales dove «ho imparato fare un po’ di tutto, anche ad aggiustare un’auto o a sistemare un muro scrostato: il più grande dei miei fratelli vive ancora lì. Si occupa della terra e va a pesca. Mi fa ridere e mi tiene ancorata alla realtà: se gli parlo di un mio nuovo progetto, mi risponde raccontandomi dei suoi cani».