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La strana storia di Hörbiger e della teoria del ghiaccio

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Hanns Horbiger (foto: wikipedia)

Le locomotive a vapore dei primi del Novecento raggiunsero una notevole efficienza grazie a una particolare valvola realizzata da un geniale tecnico, Hanns Hörbiger. La “valvola Hörbiger” è tuttora ben nota ai modellisti e ai collezionisti di vecchie macchine a vapore, quasi nessuno però di loro sa quale importanza assunse questo strano personaggio durante gli anni dell’ascesa al potere di Hitler e del nazismo. Nato a Vienna nel 1860, brillante ingegnere, Hörbiger una notte ha una visione… «la cui cosmica e abissale profondità mi squassò il corpo con brividi di malore»… abbandona le macchine a vapore, si fa crescere una lunga barba bianca, inizia a scrivere con una grafia incomprensibile e diventa una specie di profeta furioso. Con voce ispirata, Hörbiger afferma che tutto è basato sulla lotta perpetua, negli infiniti spazi siderali, tra il ghiaccio e il fuoco, e tra la forza di repulsione e quella d’attrazione.

LA TEORIA

Questa lotta, questa tensione variante tra principi opposti, questa eterna guerra del cielo che è la legge dei pianeti, governa anche la Terra, la materia vivente e determina la storia umana. Nella visione trascendentale, Hörbiger ha percepito nella sua interezza la storia e l’evoluzione del cosmo; ha “visto” la formazione del sistema solare, l’origine della Terra, della vita e dello spirito. Lui e solo lui può descrivere il passato dell’universo e annunziarne le future trasformazioni. Il mondo ha avuto origine da una catastrofe: giganteschi blocchi di ghiaccio sono precipitati in un sole primordiale dopo che è entrato in collisione con un pianeta gigante costituitosi per l’accumularsi del ghiaccio cosmico. Per centinaia di migliaia di anni non è accaduto nulla, poi il vapore acqueo ha fatto esplodere tutto. Alcuni frammenti hanno creato i pianeti del nostro sistema solare, blocchi che a poco a poco si sono coperti di ghiaccio. La Luna, Giove, Saturno sono di ghiaccio, anche la via Lattea è di ghiaccio. Solo la Terra, per volere divino, non è interamente avvolta dal freddo, qui si perpetua l’eterna lotta tra il ghiaccio e il fuoco. Nelle antiche saghe germaniche tutto questo è già detto, ma nessuno prima di lui ha interpretato correttamente le parole dell’Edda, là dove si accenna alla patria dei germani, una leggendaria Atlantide nel gelido Nord. La sua teoria impiega parecchi anni prima di essere conosciuta dal pubblico viennese con il nome di Wel (Welteislehre, ghiaccio eterno), ma ha un effetto dirompente in una società dove le dottrine occulte conquistano ogni giorno nuovi seguaci.

LE REAZIONI

La visione del mondo di Hörbiger piace: i grandi diluvi e le successive migrazioni, i suoi giganti e i suoi schiavi, i sacrifici e le epopee, fanno presa su quanti hanno sposato le teorie sulla razza ariana. Munifici magnati danno a Hörbiger i mezzi per sostenere e divulgare le sue idee in Austria e in Germania.

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All’inizio il mondo scientifico protesta, pubblica lettere e articoli per dimostrare l’infondatezza della teoria Hörbiger, poi però nel 1925, con il montare della marea bruna, il dissenso si affievolisce o viene messo brutalmente a tacere. Hörbiger ha trovato i suoi più fanatici sostenitori tra i nazisti. L’ingegnere profeta crea un movimento, con un servizio d’ordine e squadre d’azione affidate a un giovane ufficiale delle neonate SA, Horst Wessel, che nel 1926 sarà ucciso durante uno scontro con i comunisti. In sua memoria, il poeta Ewers comporrà un canto che diverrà l’inno sacro del partito nazista. Guidate da Wessel, le SA irrompono nelle conferenze di astronomi e fisici e al grido di: «Via gli scienziati ortodossi! Seguite Hörbiger!». E impediscono loro di parlare. Lo stesso Hörbiger invia minacciosi messaggi ai massimi rappresentanti del mondo scientifico germanico: «O voi imparate a credere in me, o sarete trattati come un nemico. La teoria del ghiaccio eterno sarà il segno della rigenerazione del popolo tedesco. Fate attenzione! Schieratevi al nostro fianco prima che sia troppo tardi!» Interviene, non invitato, alle conferenze di matematici e fisici. E, agitato da sacro furore, sbraita: «Voi avete fiducia nelle equazioni e non in me! Quando capirete che la matematica è una menzogna senza valore?» I manganelli delle SA “aiutano” a insegnare ai più riottosi il nuovo credo. Guai poi se sono Ebrei, ciò che proclamano i seguaci di Hörbiger sarà profetico: «Un austriaco, Hitler, caccerà i politici ebrei, un altro austriaco, Hörbiger, caccerà gli scienziati ebrei». I due austriaci si stimano e si ammirano a vicenda. Hitler è addirittura in soggezione davanti al profeta dall’immensa barba bianca, la teoria del ghiaccio eterno l’affascina e la difende a spada tratta. Tra i più convinti sostenitori di Hörbiger c’è anche Alfred Rosenberg: il teorico del nazionalsocialismo organizza lunghe riunioni con il profeta e i suoi migliori discepoli, scoprendo corrispondenze con le visioni di Nietzsche e con la mitologia wagneriana. Le origini favolose della razza ariana, discesa dalle montagne del gelido Nord abitate da superuomini di un’altra epoca, destinata a comandare al pianeta e alle stelle, si associa strettamente al pensiero del nazionalsocialismo magico e alle tendenze mistiche del gruppo dirigente nazista. Hans Hörbiger ha tutte le carte in regola per diventare lo scienziato della Germania messianica. Creazioni recenti come la psicanalisi e la relatività – afferma – sono nemiche dell’antico spirito germanico, avvelenato dalla scienza occidentale, angusta, debilitante, staccata dalla carne e dall’anima. La dottrina di Hörbiger può fornire il contravveleno necessario. Questa dottrina distruggerà l’astronomia ortodossa, il resto dell’edificio crollerà da solo per fare spazio a una nuova scienza e a un nuovo ordine mondiale dove trionferà la razza padrona, quella ariana. Quando nel 1932 Hitler sale al potere, tra i maggiori beneficiari del nuovo corso c’è proprio il settantenne Hans Hörbiger, al quale vengono forniti i mezzi finanziari per poter dimostrare la sua teoria. Benché le università continuino a insegnare l’astronomia ortodossa, l’astrusa teoria del ghiaccio eterno comincia a fare proseliti anche nel mondo scientifico: astronomi, fisici e matematici di fama aderiscono alla nuova dottrina. Vi sono industriali che, presi da sacro fanatismo, prima di assumere un impiegato gli fanno firmare una dichiarazione dove giura di avere fiducia nella teoria del ghiaccio eterno. Tutto è pronto perché la Germania, patria della filosofia e delle scienze moderne, sprofondi in uno oscuro mondo pagano fatto di riti e sacrifici, popolato da inquietanti profeti e tenebrosi stregoni.

(Tratto da Secret History n.1 per Ipad e Android, disponibile su www.ultimakiosk.it)

 

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Enzo Caniatti

Enzo Caniatti, giornalista e scrittore, dopo aver diretto per anni Gente Motori, Tuttomoto e Gentleman Collector, è oggi alla guida del portale autoelusso.it. Oltre alla passione per i motori ha quello per la storia. Dopo avere curato opere a dispense sulla II guerra mondiale e in particolar modo sul Terzo Reich, ha pubblicato due romanzi (L'ultimo segreto di Hitler e L'ultima notte) e un saggio storico (Legione SS italiana) per poi ideare e dirigere la testata Secret History. Per Algama ha pubblicato il thriller "Il signor Wolf", il thriller sulla fuga di Hitler e il serial "Madame Gestapo", ispirato a una spy story vera (www.algama.it)

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