Nei giorni scorsi Wikileaks aveva diffuso un libro sui discorsi di Hillary Clinton alla Goldman Sachs. Con la vittoria di Donald Trump, prepariamoci ad un cambio radicale della geografia del potere in Europa. E in Italia.
Donald Trump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti. A sorpresa, si dirà. Ma non per tutti. Che le cose non stessero come le spiegavano gli analisti di tutto il mondo, su Fronte del Blog ve lo avevamo spiegato in tempi non sospetti. La campagna elettorale di Hillary Clinton, supportata dai media dell’intero Occidente, appariva, come avevamo sostenuto, una grossolana sceneggiata.
Obama e Hillary avevano puntato anche sul terrorismo psicologico, chiedendo con angoscia agli elettori: «Chi affiderebbe i codici nucleari ad un uomo del genere?» Senza rendersi conto che lo dicevano loro, i quali contestualmente minacciavano apertamente la Russia di Vladimir Putin, con cui Trump voleva invece rapporti distesi.
Del vergognoso silenzio dei media sulla politica dei Democratici in Europa, in Nord Africa e in Medio Oriente avevamo ampiamente scritto.
Senza contare la delirante politica delle sanzioni a Mosca che ha devastato un enorme mercato e ha visto il crollo di diverse piccole e medie aziende italiane. In un silenzio assordante.
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Per fortuna c’è Wikileaks, che in questa campagna elettorale, chissà perché, da vessillo massimo della libertà di stampa era diventato per i giornali un nucleo di banditi, strumento, diceva la Clinton, nientemeno che dei russi (sempre loro, come paravento, i russi).
E proprio Wikileaks aveva diffuso nei giorni scorsi un libro sui discorsi di Hillary alla Goldman Sachs, suoi principali sostenitori.
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La Germania
La Germania, contro cui si è più volte espresso Trump anche nei tre faccia a faccia, è sotto shock. E con essa la geografia del potere politico ed economico che ha tenuto finora banco in Europa, saldamente legata ai Democratici americani. Prepariamoci a veder cambiare tutto. Ma proprio tutto. E non è detto che, per l’Europa, sia un male.
Certo, le poltrone e gli scranni ora scottano dannatamente. Ancor meno contenta è Angela Merkel, che ha potuto sempre contare sulla stessa rete di appoggi economici di Hillary. E anche questo, per l’Europa, non è detto che sia un male.
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Gli Stati Uniti stanno vivendo il loro 1994. Come avevamo scritto, non crediamo ci siano ancora persone così ingenue da pensare che un miliardario si butti in politica per puro spirito da samaritano. Il guaio è che è ancora pieno di ingenui che credono che chi fa politica per trent’anni non debba rendere conto a chi finanzia le proprie campagne elettorali.
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Il America si sono a loro modo ribellati. Il futuro è imprevedibile, altamente imprevedibile. Di Trump, checché se ne dica, non sappiamo nulla. Dell’enorme potere di cui gode ora, con maggioranza a Camera a Senato, non sappiamo che farà. Personalmente tenderei ad escludere l’Apocalisse, quella stessa Apocalisse che, secondo i soliti (impreparati?) analisti, avrebbe dovuto distruggere la Gran Bretagna dopo la Brexit.
Per ora limitiamoci ad un aspetto realmente nuovo: dopo aver scalzato i Bush nelle primarie, Trump ha fatto fuori dal potere l’altra famiglia che ha deciso i destini del mondo negli ultimi decenni. I Clinton.
Manuel Montero